Il flop dei tirocini formativi: come illudere e deludere decine di migliaia di giovani siciliani

IL PRESIDENTE CROCETTA DICE CHE A SETTEMBRE IL GOVERNO CI RIPROVERA’. NOI PERO’ SIAMO PESSIMISTI. INTANTO E’ UN PROBLEMA CHE RIGUARDA L’AMMINISTRAZIONE E NON L’ESECUTIVO. E IN OGNI CASO I TEMPI NON SARANNO BREVI. CERCHIAMO DI CAPIRE IL PERCHE’. CON MOLTA PROBABILITA’, CHI HA SUPERATO LE PRIME DUE SELEZIONI FARA’ RICORSO

di Paolo Luparello

Piano giovani Sicilia: di chiedere scusa neanche a parlarne?

L’anno scorso si sarebbero dovuti distribuire una cinquantina di milioni di euro a 30 mila indigenti siciliani per tre mesi. Si sarebbe dovuto trattare di lavori tramite cantieri di servizio avviati dagli enti locali siciliani.

Quest’anno si sarebbero dovuti distribuire un centinaio di milioni di euro per avviare qualche migliaio di giovani disoccupati a tirocini semestrali in aziende, finalizzati all’eventuale assunzione nell’ambito dell’ormai arcinoto Piano giovani.

Per entrambe le iniziative il percorso di realizzazione si sta rivelando molto periglioso e il rischio potrebbe essere quello che i fondi se ne potrebbero tornare da sono venuti, ma il nostro presidente della Regione, Rosario Crocetta non lo permetterà!

Sulla prima vicenda sembra essere calato un silenzio di tomba. Nessuno ne parla più.

Sulla vicenda Piano giovani sembra invece che il polverone sia destinato a non calare troppo facilmente, anche perché si parla di annullamento di procedure, di inadempienze contrattuali, di pareri e soprattutto di tanti giovani che speravano di poter mettere in tasca un po’ di soldi e … perché no?, la possibilità di avviare un percorso di impiego lavorativo.

Personalmente penso che un intervento spot di 6 mesi rischia di rimanere un episodio isolato, ma sicuramente chi lo ha ideato e progettato saprà il fatto suo. Ma chi lo ha ideato e progettato non deve essere anche un bravo esecutore, o quanto meno l’esecuzione deve essere stata affidata a qualcuno poco pratico, perché il disastro è sotto i nostri occhi.

Le prime polemiche c’erano già state all’indomani della prima tornata di selezione dei tirocinanti di metà luglio scorso, ma l’Amministrazione decise di andare avanti. Dopo la seconda tornata di selezioni dei primi di agosto, il diluvio.

Lettere di fuoco … ma con garbo. Richieste di indagini. Ipotesi di hackeraggio. Ridimensionamento del tutto a sottovalutazione della platea di aspiranti tirocinanti e inadeguatezza della struttura informatica che avrebbe dovuto gestire la selezione.

E’ di queste ore la notizia che le selezioni dei tirocinanti, che al momento hanno visto 1600 giovani disoccupati risultare “vincitori”, saranno annullate e che tutto sarà rifatto. Chissà come la prenderanno questi giovani disoccupati: class action?

Ma andiamo alle motivazioni presunte che devono aver convinto il presidente Crocetta ad annullare tutto. Partiamo dal fatto che verosimilmente il governatore non può annullare nulla in quanto il Piano giovani è di competenza della burocrazia regionale e non del Governo. Probabilmente invierà una direttiva al proprio assessore alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, affinché si adoperi che la dirigente generale del dipartimento regionale della formazione, dottoressa Anna Rosa Corsello, revochi il bando e le relative selezioni.

Ma torniamo alle motivazioni.

Il presidente ha commissionato non alla Polizia postale (sospetto hackeraggio) e nemmeno al proprio Ufficio per il coordinamento dei sistemi informativi regionali, ma a una società cosiddetta “in house”, Sicilia e-Servizi capitanata dall’ottimo dottor Antonio Ingroia, il compito di appurare cosa non ha funzionato nella faccenda di che trattasi.

La relazione predisposta da Sicilia e-Servizi sembra essere stata consegnata alla vigilia di Ferragosto e consterebbe di 6 pagine nelle quali, da quello che si legge sui media, verrebbe confermato quello che si sospettava già: inadeguatezza della piattaforma informatica a gestire la mole di transazioni delle decine di migliaia di giovani disoccupati siciliani desiderosi di venire occupati anche per soli 6 mesi. Qualcuno forse pensava che ad agosto i giovanni disoccupati fossero impegnati in altre faccende, magari più ludiche. E invece no, tutti lì a provare a registrarsi e la carica dei 50 mila ha messo in crisi il sistema.

Ma oggi il presidente Crocetta non ritiene questa l’unica motivazione alla base della sua decisione. Dare una speranza soltanto ai giovani “Pecos Bill” del mouse non deve essere sembrata una bella idea al nostro presidente. Non solo la velocità nell’usare internet non deve essere la discrimante nella selezione, ma anche il fatto stesso che tanti giovani disoccupati potrebbero non essere degli “internauti” attivi non può essere accettato nella Sicilia del 2014 proiettata nella banda ultra larga.

Morale della favola: tutto da rifare.

Credo di aver letto che i nuovi “match” tra aziende e tirocinanti saranno realizzati entro settembre. Suppongo, e spero, del 2014, ma non ci credo per alcune semplici ragioni che elenco sinteticamente nelle seguenti:

– l’annullamento delle procedure attuali comporterà un certo tempo;

– la predisposizione di un nuovo bando con nuove regole comporterà un certo tempo;

– i possibili ricorsi di chi riteneva di aver superato le selezioni di luglio e dei primi di agosto potrebbero rallentare l’iter;

– la gestione “analogica” (a scanso di equivoci si tornerà alle vecchie e care raccomandate, perché di posta elettronica certificata neanche a parlarne, visto che non vogliamo accentuare il “digital divide” dei giovani disoccupati siciliani.

Tutto ciò comporterà, presumibilmente, del tempo (il dipartimento Formazione professionale lamenta una carenza cronica di personale:figuriamoci come faranno a gestire un centinaio di migliaia di istanze).

Questo riguarderà il prossimo futuro. Ma il passato qualche strascico lo lascerà? Probabilmente sì.

Ci sono mille e 600 giovani che ritenevano di aver maturato un diritto… che faranno?

Ci sono due società che avrebbero dovuto svolgere delle attività che sembra si siano rivelate non all’altezza: gli si contesterà qualcosa e dovranno pagare qualche penale?

Si sono seguite delle procedure di affidamento di contratti per la fornitura di beni e servizi che, forse, non sono perfettamente il linea con il Codice degli appalti ai quali anche il dipartimento regionale della Formazione si dovrebbe attenere: la Procura della Corte dei Conti avrà da ridire qualcosa?

Comunque la si guardi è una brutta faccenda che dimostra l’incapacità della Sicilia di mettere in campo una qualche “best practice”.

Tutto finisce nella solita improvvisazione e nel solito scaricabarile!

Mi piacerebbe poter chiedere di chi sono le responsabilità di tutto ciò, ma purtroppo conosco la risposta. Le responsabilità sono della burocrazia regionale alla quale compete la realizzazione degli interventi pubblici e il rispetto delle norme vigenti…

Purtroppo abbiamo “accansato” l’ennesima pessima figura, questa volta nei confronti di quella parte della nostra comunità alla quale invece chiediamo, a parole, di non arrendersi e di non vedere soltanto nell’emigrazione l’unica possibile risposta al proprio bisogno di affermazione.

Qualcuno dovrebbe chiedere scusa a tutti loro.

A quando una bella conferenza stampa con Presidente Crocetta, Assessora Scilabra, Dirigente generale dott.ssa Corsello, nella quale si tireranno le fila di tutta la faccenda e si fornirà il nuovo cronoprogramma delle operazioni? Ammesso che saranno ancora loro a doverla gestire nel prossimo futuro!

Redazione

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