Siracusa, la querelle sulla sede del nuovo ospedale M5s: «Usare area inutilizzata della Marina militare»

Il progetto del nuovo ospedale di Siracusa sarà finanziato dopo che il Comune comunicherà formalmente all’Asp, e quest’ultima al governo regionale, l’area in cui va costruito. Occorrono almeno 110mila metri quadri di superficie libera, oltre che i collegamenti e i servizi relativi. Il consiglio comunale aretuseo ha deliberato per gli spazi accanto all’ex ospedale psichiatrico di contrada Pizzuta. Qualche giorno fa dal Movimento 5 stelle è arrivata però la proposta di prendere in considerazione l’attuale area destinata al demanio militare di Punta Santa Panagia, che ospita la stazione radiotelegrafica della Marina militare.

«Quella base – spiega a MeridioNews il deputato regionale pentastellato Stefano Zito – è inutilizzata, con le antenne spente, dal 2008. Adesso sto aspettando risposte ufficiali da parte della Marina militare per capire se ci sarebbe l’effettiva disponibilità». A portare avanti la proposta insieme al portavoce siracusano è anche Gianluca Rizzo, il deputato del M5s che ha presentato in commissione Difesa un atto di indirizzo per chiedere al ministero la disponibilità a cedere quell’area demaniale. «La legislatura è in conclusione – afferma – dunque dubito che possa essere valutata adesso. Ma Siracusa ha bisogno di un presidio medico che si rispetti ed è fastidioso – afferma – che arrivino critiche e opposizioni da chi, in questi decenni, ha avuto il potere di trovare una soluzione ma non ha fatto nulla». 

Fra le critiche e le opposizioni c’è anche quella dell’ex deputato all’Ars Vincenzo Vinciullo che, negli anni precedenti, si è occupato dell’individuazione di un luogo adatto per il progetto del nuovo ospedale. «La proposta che io continuo a fare è quella del 1985 che riguarda i 120mila metri quadrati in contrada Pizzuta». Rispetto a quella individuata adesso solo una parte è rimasta la stessa, «e la nuova area presa in considerazione dà al terreno una forma irregolare e non geometrica che è inadatta per un ospedale con circa 400 posti letto e che deve prevedere anche l’elisuperficie». Nel 2010 il Comune di Siracusa aveva deciso di cambiare zona. «Era stata individuata un’area agricola all’uscita della città, io ho contestato la scelta anche facendo lo sciopero della fame. Poi l’amministrazione è tornata sui proprio passi anche se in maniera maldestra». 

Inaccettabile per l’ex deputato Ars la proposta del M5s «per una serie di molteplici ragioni, a partire dal fatto che quella è un’area militare sottoposta a un vincolo assoluto di inedificabilità. Poi – continua – c’è la questione della viabilità che non si può sottovalutare perché per arrivare in quella zona si dovrebbe attraversare tutta la città congestionata dal traffico». Oltre alle questioni più strettamente logistiche, Vinciullo motiva la sua opposizione spiegando che «l’area è sottoposta a vincolo archeologico Morinello perché rientra nella fascia delle mura dionegiane che vanno da Siracusa fino al Castello Eurialo ed è stata inserita nel piano paesaggistico».

Il piano paesaggistico è stato approvato durante lo scorso mese di agosto. «Perché nessuno ha pensato a quell’area nei nove anni precedenti – si chiede Zito – e nessuno ha mai aperto una planimetria?». Il nuovo ospedale di Siracusa costerebbe in totale di 140 milioni di euro di cui 110 a carico dello Stato e della Regione, nella misura del 95 per cento e del 5 per cento, e 30 milioni a carico dell’Asp. Il terreno di contrada Pizzuta costerebbe circa 15 milioni di euro per gli oneri degli espropri a privati cittadini. «Soldi che non credo siano già a disposizione dell’Asp – sostiene il deputato – Inoltre non c’è ancora un progetto esecutivo ma solo di massima, quindi non è nemmeno cantierabile e quel lotto ha una forma non adatta perché molto spigolosa con aree praticamente inutilizzabili se non come verde privato o parcheggio». 

Va ricordato che, nel dicembre del 2009, venne fatta una delibera dalla giunta dell’allora sindaco Roberto Visentin con la quale una parte del lotto di contrada Pizzuta – un terreno confiscato alla mafia negli anni ’90 – veniva assegnata all’associazione onlus Figli delle fate per la realizzazione di un centro diurno per ragazzi affetti da disturbi dello spettro autistico. Nel 2014, il progetto del nuovo nosocomio era tornato sotto i riflettori per delle intercettazioni relative all’inchiesta Expo di Milano. Intanto la città rimane con l’ospedale Umberto I, costruito nel 1934, che non è antisismico e non è dotato di un’area in cui possa atterrare l’elisoccorso. «Nel frattempo – conclude Vinciullo – i fondi dei finanziamenti sono scesi notevolmente e una parte si è addirittura completamente persa. Scegliere altre strade allontana sempre di più l’arrivo del finanziamento e la realizzazione del progetto del nuovo ospedale». 

Marta Silvestre

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