Un altro piccolo passo verso la ripartenza dei lavori sull’autostrada Siracusa-Gela. Il ministero dello Sviluppo economico ha dato via libera alla transazione tra Condotte e Cosedil per il subentro di quest’ultima nell’appalto per i lotti 6, 7 e 8, quelli che dovrebbero portare l’infrastruttura da Rosolini a Modica. Ma che al momento sono quasi del tutto fermi, a causa del fallimento del colosso delle costruzioni Condotte, capofila del consorzio di imprese (Condotte al 70 per cento più Cosedil al 30) che si era aggiudicata l’appalto da 284 milioni di euro. I 20 chilometri sarebbero dovuti essere pronti a luglio del 2019. Scadenza ormai ampiamente saltata: l’ultimo termine annunciato dalla Regione adesso è il luglio 2020, ma anche questo orizzonte, vista la situazione, rischia di non essere sicuro.
Dopo i guai finanziari di Condotte – terzo gruppo italiano nel settore delle costruzioni con oltre un miliardo di fatturato e cinquemila dipendenti, commissariata dal governo nazionale dopo una richiesta di concordato preventivo caduta nel vuoto – il Consorzio autostrade siciliano, controllato dalla Regione, ha scelto di non risolvere il contratto con il consorzio, ma di tentare ad andare avanti con la ditta rimasta, Cosedil, impresa con sede a Santa Venerina di proprietà della famiglia Vecchio (il fondatore è Andrea Vecchio, ex senatore montiano nella passata legislatura). Registrata la disponibilità di Cosedil a subentrare, si attendeva il parere del ministero dello Sviluppo economico sull’accordo transattivo tra le due imprese. Il via libera – anche a seguito del pressing attuato nei mesi scorsi dell’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone – è arrivato pochi giorni fa. Nel documento si sottolinea che, al 10 maggio del 2018, «lo stato di avanzamento dei lavori è al 50 per cento» e che «la posizione debitoria complessiva dell’Associazione temporanea di imprese risulta di 38 milioni di euro, di cui 28 milioni verso i subappaltatori».
Cosedil non subentrerà soltanto nella prosecuzione dei lavori, ma avrà un ruolo ancora più centrale anche nei contenziosi. In particolare in quello che, insieme a Condotte, ha avviato nei confronti del Cas e che rappresenta ancora oggi una spada di Damocle sull’opera. L’impresa sostiene di vantare crediti per 197 milioni di euro per costi costi lievitati durante i lavori. Una somma che sarebbe figlia di variazione dei prezzi, ordini di servizio aggiunti in corso d’opera e così via, e che il Cas non intende riconoscere. Due commissioni tecniche hanno lavorato per quantificare il reale valore del contenzioso e fornire elementi utili per poi addivenire a un accordo transattivo fuori dalle aule di giustizia (al Tribunale civile di Palermo pende un ricorso). L’ultima commissione, presieduta dal dirigente regionale delle Infrastrutture Salvatore Lizzio, ha ultimato i lavori un mese fa, consegnando le sue conclusioni al Cas. Tuttavia, secondo il Consorzio autostrade, la prosecuzione dei lavori da parte di Cosedil «non è affatto subordinata alla definizione di un accordo sulle riserve».
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