Nell’estate del 1995 quattro capimafia sono riuniti nel Trapanese e mentre parlano anche dell’ipotesi di sequestrare il figlio dell’allora procuratore Pietro Grasso il discorso cade sulla «vita bella, il vestiario» e in particolare sugli orologi, ricostruisce il pentito Giovanni Brusca, che è presente a quell’incontro.
Un incontro di cui si ricorda a distanza di anni dall’inizio della sua collaborazione e che racconta il 16 ottobre scorso, interrogato dal procuratore di Palermo Lo Voi e dall’aggiunto Marzia Sabella. Brusca fa mettere a verbale che fu il superlatitante Matteo Messina Denaro a dire che Giuseppe Graviano «ne ha visto uno al polso di Berlusconi che valeva 500 milioni». Brusca chiese «ma perché, si vedono?», «Sì».
Brusca, ricostruiscono il Giornale di Sicilia e La Stampa che pubblicano la notizia, ha ricordato l’episodio 22 anni dopo l’inizio della collaborazione, chiedendo di essere sentito e spiegando: «Mi sembrava una cosa secondaria». Il verbale è stato trasmesso alla Procura generale di Palermo e depositato in un processo stralcio sulla Trattativa.
«Non avere notizie mi sembra una buona notizia. Perché lascia dedurre che le indagini siano…
Sette anni di carcere sono stati chiesti dalla Procura di Palermo per il parlamentare regionale Riccardo Gennuso.…
Ancora un incidente sul lavoro. A Donnalucata, nel Ragusano, un operaio di 49 anni, si…
Dalla giornata di domani, il maltempo interesserà progressivamente il Sud Italia portando precipitazioni, soprattutto temporalesche,…
La sede della Quadrifoglio Group, in via Milano a Partinico, in provincia di Palermo, è…
Un accordo tra cliente e dipendente per non pagare gran parte della merce. A San…