Ieri e oggi i giornali si interrogano, più o meno retoricamente, sullennesima occasione persa dalla Sinistra siciliana per riunificarsi. Loccasione di questa riunificazione, ma guarda un po, sarebbe stata offerta dallo scomposto agguato – perché di un agguato politico e mediatico si è trattato – che il Governo nazionale ha teso a Claudio Fava. Operazione ancora tutta da decifrare (e noi ci stiamo provando), visto che non è ancora detto che le osservazioni giuridiche della Ministra Anna Maria Cancellieri siano corrette. Anzi.
Insomma: provando a bloccare la candidatura la Claudio Fava alla presidenza della Regione siciliana – e provando, soprattutto, a bloccare le liste che sostengono il candidato della Sinistra – la stessa Sinistra avrebbe dovuto riunificarsi. Ma riunificarsi come e – soprattutto – con chi?
La domanda, in questo caso, è tuttaltro che retorica. Forse questi riunificatori avrebbero preferito il ritiro di Fava dalla corsa alla presidenza della Regione e il ritiro delle due liste in sostegno dello stesso Fava alle elezioni per il rinnovo dellArs? Magari per far confluire tutti i voti su Rosario Crocetta per il governo dellIsola e sui candidati del Pd alArs? (a sinistra, i ‘dioscuri’ ddel Pd siciliano, al secolo, Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia, foto tratta da messinaweb.tv)
Chi pensa una cosa del genere o ci fa o ci è (delle due luna, si diceva un tempo). Intanto, pronto accomodo, la scorretta operazione del Governo nazionale, lungi dallindebolire la candidatura di Fava, lha invece rafforzata. E di questo tutti i militanti della vera Sinistra siciliana (utilizziamo le parole vera Sinistra perché, come vedremo, in giro ce nè una falsa) debbono essere grati alla signora Cancellieri.
Infatti, grazie alla zelante Ministra non solo Fava resta candidato alla vice presidenza della Regione, ma avrà accanto, in qualità di candidata alla guida della Sicilia – come abbiamo già ampiamente riferito ieri – Giovanna Marano, la battagliare a brava segretaria della Fiom Cgil. Dunque, i Partiti politici che stanno dietro il Governo Monti e che hanno pilotato lagguato contro Fava hanno in realtà, rafforzato ulteriormente e motivato la vera Sinistra siciliana.
Alle Geremiadi e alle Cassandre che piangono per la mancata riunificazione della Sinistra va detto che la Sinistra siciliana, oggi, dopo lo squallido agguato a Fava, è più forte e più unita che mai. E non è solo una questione di sigle di Partiti – che pure ci sono, da Sel a Rifondazione comunista, dai Verdi a UnAltra storia di Rita Borsellino, dai Cartelli della Sinistra a Italia dei valori -: la vera vittoria, la vera riunificazione è nella voglia della gente di Sicilia di tornare a votare a Sinistra.
Già la candidatura di Fava ha motivato tanta gente che non ne voleva sapere di andare a votare. E già scattato il meccanismo che porta uomini e donne, delusi dalla politica, a riavvicinarsi alla stessa politica. Questo meccanismo, con il valore aggiunto di Giovanna Marano (foto a destra) – e con Fava che sarà accanto a lei – si è rafforzato.
Giovanna Marano e Claudio Fava sono, ormai, lunico, vero riferimento della Sinistra siciliana. Mentre il Pd, tranne poche eccezioni, non è più un Partito di sinistra. E, semmai, un Partito moderato, con interessi non esattamente cristallini (si vedano gli affari nella formazione professionale di alcuni parlamentari nazionali e regionali dello stesso Partito democratico siciliano). E, soprattutto, con unimmagine fortemente appannata da quattro anni di Governo con un presidente della Regione – Raffaele Lombardo – inquisito per mafia.
Dunque, la Sinistra siciliana è già forte e unita. E potrebbe diventare ancora più forte e ancora più unita se le persone per bene del gruppo dirigente del Pd abbandoneranno un Partito ormai insalvabile per aderire al progetto di Giovanna Marano e Claudio Fava. E un invito che rivolgiamo, in primo luogo, al candidato alla presidenza della Regione di Pd e Udc, Rosario Crocetta.
Dia retta a noi, onorevole Crocetta: abbandoni quella che, fra tre o quattro mesi, sarà la zattera della Medusa della politica siciliana e venga con Giovanna Marano e Fava.
Non è giusto che uno come lei, onorevole Crocetta, si accompagni a personaggi come Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia. Che cosa ha lei a che spartire con i Papanii alcamesi della formazione professionale? Che centra lei con i Cardinali di Mussomeli? O con i Genovesi di Messina? Per non parlare dei Lupi di Palermo o dei Proconsoli romani che vengono in Sicilia a sistemare le mogli e gli amici nelle liste del Pd alle elezioni nazionali.
Perché vede, onorevole Crocetta, lei magari queste cose non le sa perché vive a Gela. Deve sapere che per i dirigenti nazionali del Pd la Sicilia è lultima delle Colonie: per questi signori il Pd siciliano serve solo a sistemare candidati che non trovano posto a Roma e nelle altre regioni i italiane. Li portano qui, li candidano grazie allattuale, schifosa legge elettorale e, poi, una volta che li hanno eletti al Parlamento nazionale, chi sè visto sè visto. Pensi che, per ora, ci sono tre o quattro parlamentari nazionali non siciliani eletti in Sicilia nelle liste del Pd che nessuno, dalle nostre parti, ha mai visto.
Che cosa centra lei con questi signori? Noi, se proprio la dobbiamo dire tutta, giudichiamo molto interessante il suo recondito progetto dii farsi eleggere a Palazzo d’Orlèans, sede della presidenza della Regione siciliana, per poi sbarazzarsi dei Lumii, dei Papanii dei vari ‘lici’. L’idea è stupenda. C’è, però, un piccolo problema, onorevole Crocetta: lei, con il Pd, non verrà eletto ala guida della Sicilia. E sa perché? Perché la base del Pd – presso la quale lei riscuote simpatie – appena viene a sapere che Crocetta è appoggiato da Cracolici e Lumia dice: “Ma chi, con quei due? Non se ne parla nemmeno!”.
Onorevole Crocetta: ci pensi. Perderebbe il Pd e lUdc? Questi partiti – la preghiamo di crederci, diciamo sul serio – è meglio perderli che trovarli. Lei, se vuole veramente fare la rivoluzione, deve provare a farla con Giovanna Marano e con Claudio Fava, non con Cracolici, Lumia, Papania, Cardinale, Genovese e DAlia. Questi signori – e lo tenga bene a mente, onorevole Crocetta – sono scienziati del clientelismo, altro che rivoluzione!
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