Sicurezza alla Cittadella, ora ci pensano gli studenti Piani e crowdfunding. «Il Comune non si tiri indietro»

Sono passati già due anni da quando Danilo Di Majo, studente di Medicina, ha perso la vita dopo essere stato investito mentre attraversava la strada per raggiungere la cittadella universitaria. Due anni in cui si è parlato tanto di lui. I colleghi e gli amici non lo hanno mai dimenticato, in questi due anni hanno formato il comitato Forza Danilo, organizzato eventi in suo onore, hanno fatto in modo che gli venisse intitolata l’Aula magna di Medicina e hanno organizzato una fiaccolata per sensibilizzare sul tema della guida sicura l’intera città.

A cominciare dal Comune di Catania, che ha promesso ai ragazzi di intervenire per mettere in sicurezza gli attraversamenti pedonali della circonvallazione (viale Andrea Doria), di via Santa Sofia e di via Passo Gravina, vie di accesso per la cittadella e per il Policlinico dove ogni giorno centinaia di studenti si riuniscono per studiare e seguire le lezioni. «Non c’è ancora un progetto ufficiale – racconta la studentessa di Ingegneria Lucia Fagone – e così gli amici di Danilo hanno chiesto alla nostra associazione, Whole urban regeneration, di sviluppare delle idee utili».

È nato così Sovrappasso d’uomo, il workshop organizzato da Dicar (Dipartimento di Ingegneria civile e architettura), Ordine degli Ingegneri di Catania, associazione Whole e OpenSourceLab, che da lunedì 30 settembre, all’interno dei locali del Mura – Museo della Rappresentazione di via Etnea, vede i giovani studenti di Ingegneria impegnati nella creazione di progetti, che in occasione della open house di mercoledì sono stati presentati anche ai cittadini, con cui gli studenti si sono confrontati per trovare la soluzione migliore e raccogliere pareri e suggerimenti.

Sono sette i gruppi a lavoro, formati da studenti di Ingegneria affiancati da ingegneri e architetti esperti. Oggi verranno presentati i progetti finali e il migliore sarà premiato fra qualche settimana al Cortile Platamone.

«È uno dei primi progetti di Whole urban regeneration che fa parte della sezione #CtUser, pensata per coinvolgere in prima persona gli utenti nello sviluppo dei progetti – spiega l’ingegnere ventiseienne Simone Grasso, uno dei fondatori dell’associazione -. E proprio per questo la giornata è stata organizzata prima della presentazione dei progetti, per poter avere dei feedback in tempo reale».

Riscontri che sono stati più che positivi. «L’open house è andata anche meglio di quanto potessimo aspettarci – aggiunge Simone – è arrivata tanta gente, per la maggior parte studenti, ma anche docenti che fanno parte del comitato scientifico e passanti intercettati dai membri dei vari gruppi, che a turno sono scesi in strada per invitare i cittadini a dire la propria. I ragazzi sono rimasti contenti dei suggerimenti che hanno ricevuto, tant’è che hanno modificato i loro progetti per riadattarli».

I consigli hanno riguardato soprattutto i percorsi e le funzioni da inserire nei progetti. Un gruppo, per esempio, ha abbandonato l’idea di un sovrappasso perché si è reso conto che non sarebbe la scelta più adeguata, mentre un altro ha rinunciato alla proposta di restringere la carreggiata della circonvallazione, per evitare una rivolta cittadina come quella di viale Vittorio Veneto. «Questa iniziativa rappresenta l’inizio di un processo più ampio. Non vogliamo che del workshop rimangano solo alcune tavole da consultare, vogliamo che il progetto finale venga realizzato. Per questo apriremo a breve una piattaforma che permetterà a tutti i catanesi di visionare i progetti e, per ognuno di essi, scegliere le parti che reputano più funzionali».

In che senso? «Ogni progetto è suddiviso in tematismi – chiarisce Simone – che possono essere slegati per formare nuovi progetti: assetto urbano, tipologia di attraversamento, dettagli del manufatto, motivo della scelta di quel tipo di attraversamento, strategia economica». Riguardo a questo punto si è pensato a una raccolta di crowdfunding da sponsorizzare attraverso i canali social, mentre è ancora un’incognita se il Comune contribuirà effettivamente alla realizzazione del progetto. «Al comitato Forza Danilo hanno dato disponibilità, indirizzandoli verso l’università per avere il progetto. Ma a oggi non sappiamo se è possibile accedere ai fondi comunali. Per questo uno dei nostri obiettivi è mettere nero su bianco un progetto che sia effettivamente realizzabile, per mettere l’amministrazione nella condizione di non tirarsi indietro». 

Giorgia Lodato

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