Si chiude il laboratorio ERSU con il Don Chisciotte

Si è concluso lo scorso giovedì il laboratorio teatrale organizzato dall’ERSU, che si è svolto nel Piccolo Teatro con l’indispensabile aiuto di Gianni Salvo, regista-attore e fondatore nel 1966 e attuale direttore artistico del Piccolo Teatro, insieme a Rosario Trovato, docente di lingua e letteratura spagnola presso l’università di Catania, ed il maestro Pietro Cavalieri coordinatore musicale. Ventotto ragazzi (me compresa) si sono cimentati in una originale creazione teatrale concludendo un percorso iniziato nel mese di Settembre.

Durante il laboratorio sono stati affrontati parecchi argomenti quali nozioni base di dizione insieme alla lettura ed analisi del Don Chisciotte utile al fine della scrittura del testo da rappresentare. Ma ciò che più va sottolineato è l’intensa, serena ed affiatata atmosfera creatasi all’interno del gruppo che ha permesso negli ultimi giorni di prolungare le prove fino a tarda notte, al fine di poter migliorare il nostro lavoro. La mia curiosità mi ha indotto a porre alcune domande al maestro Gianni Salvo sul nostro lavoro ormai conclusosi:

Perché ha accettato di seguire questo laboratorio teatrale?
A me è sempre interessato il rapporto con i giovani e con gli universitari, per me sono isole in cui si respira aria fresca, in cui è possibile riossigenarsi. Frequentemente si pensa di poter raggiungere conquiste tramite il teatro e chi se ne occupa spera di poter fare passaggi televisivi in cui esiste un totale disimpegno. Con ragazzi così disponibili il lavoro insieme diventa un bel appuntamento. Ritengo che l’universitario dovrebbe avere un accostamento permanente nei confronti del teatro perché non si può capire come si possano avere bei voti in alcune materie e non conoscere Picasso o il Barocco. Si trascura la cultura più autentica.

Che aspettative riponeva sul progetto?
Attraverso la lettura del Don Chisciotte di Cervantes è balzata fuori la cosa più straordinaria: la scrittura teatrale da parte dei ragazzi. La scrittura del testo di Cervantes è molto importante, ritengo che il primo libro del mondo e della vita sia il Don Chisciotte.

È soddisfatto nonostante il numero degli studenti che hanno partecipato al laboratorio non fosse eccessivamente cospicuo?
Non sono interessi di facile curiosità, inizialmente si ha un’idea televisiva, oggetto di vanità grazie alla quale vi è un adesione cospicua, poi gli interessi reali trionfano. Comunque va sottolineato che il numero rimasto non è indifferente, oltre al fatto che si è creato un bello spirito di gruppo.

Gabriella Catalano

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