“Ho dato mandato al dipartimento dell’assessorato di avviare le procedure ispettive su tutti gli enti per verificare il rispetto delle direttive in materia di eccedenza del personale e in particolare vogliamo garantire il rispetto del blocco delle assunzioni a partire dal 31 dicembre 2008″. Lo afferma l’assessore regionale alla Formazione, Nelli Scilabra, che, con una direttiva, ha invitato il dipartimento a verificare, “anche attraverso il controllo dei libri-matricola dei lavoratori, se da parte degli enti gestori siano state seguite tutte le procedure, “che prevedono tra l’altro la presenza obbligatoria delle rappresentanze sindacali, previste dalle circolari dipartimentali, o comunque, se abbiano gia’ in organico, o abbiano reclutato, personale assunto nel settore della formazione dopo il 31 dicembre 2008, come tale, non inserito nell’Albo degli operatori della Formazione professionale”.
Ricognizione a tappeto dunque, che in questo settore, non fa mai male. A sollecitare l’urgenza di un tale controllo, con ogni probabilità, la recente sentenza del Cga che impone il reintegro di alcuni lavoratori esclusi perché non iscritti all’Albo degli operatori.
La bella assessora Scilabra, fa poi sapere di condividere “l’ipotesi di istituire una commissione parlamentare d’inchiesta sul settore della formazione professionale avanzata dal deputato Marco Falcone. Mi auguro che queste intenzioni si traducano in una reale e concreta collaborazione tra Governo e Parlamento per rafforzare quanto abbiamo fatto in questo anno di attivita’, un anno in cui il nostro Governo ha avviato una rivoluzione senza precedenti che sta radicalmente cambiando il sistema della formazione professionale in Sicilia.
Come ho gia’ detto in occasioni precedenti – conclude – ritengo che una compiuta e definitiva riforma del settore non possa prescindere da una piena assunzione di responsabilita’, oltre che del governo, anche e sopratutto dei parlamentari dell’Ars”.
Certo, che se davvero si istituisse una commissione d’inchiesta e se davvero facesse il suo lavoro, molte persone in Sicilia perderebbero il sonno. Non a caso, il settore della formazione professionale è, secondo i giudici della Corte dei Conti siciliana, uno dei buchi neri dell’amministrazione regionale.
Corte dei Conti: Fondi Ue, Formazione e Sanità sono i buchi neri della Regione
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