La scherma azzurra continua a parlare siciliano: inizia nel migliore dei modi l’Europeo di Novi Sad (Serbia), con la prima giornata che porta in dote due medaglie. Sfugge ai nostri atleti il metallo più pregiato, col russo Cheremisinov che veste i panni di giustiziere dei portacolori italiani. Piccola delusione, in particolare, per il campione in carica Daniele Garozzo: l’olimpionico di Rio 2016, infatti, è stato detronizzato dopo una finale tiratissima, in cui l’atleta di Acireale subisce la rimonta dell’avversario che poi piazza la stoccata decisiva per il 15-14 finale. Poco prima, Cheremisinov aveva bloccato in semifinale Giorgio Avola, bravo a recuperare al neo campione europeo uno svantaggio di sei stoccate, arrivando fino al 13-13, punto poi annullato dopo la ricostruzione arbitrale di una stoccata contesa.
Il percorso di Daniele Garozzo era stato perfetto fino all’atto finale. Dopo aver concluso impeccabilmente la fase a gironi, infatti, l’ex campione continentale aveva eliminato lo svedese Ahlstedt con un perentorio 15-3, quindi l’ungherese Meszaros 15-7, poi l’italo-turco Martino Minuto 15-8. Ai quarti di finale, altro agevole successo contro il russo Zherebchenko per 15-8. L’ultimo ostacolo prima della finale è stato l’atleta della Repubblica Ceca Alexander Choupenitch, superato col punteggio di 15-11. Garozzo, abituato a competere sempre per gli obiettivi massimi, non nasconde l’amarezza a fine gara: «Ero a un soffio dal bis europeo. Sul vantaggio di 14-11 però mi sono innervosito, sbagliando strategia. Ha influito – ammette il fiorettista – anche qualche decisione arbitrale, ma la responsabilità è comunque mia. Questa rabbia – conclude – sarà il giusto carburante per la gara a squadre».
Giorgio Avola invece, prima dello sfortunato match di semifinale perso 15-12, aveva superato non senza qualche difficoltà la fase a gironi, sconfiggendo il polacco Rzadkowski 15-5, quindi lo spagnolo Llavador 15-13 e il britannico Kruse con un netto 15-2. Ai quarti, poi, il modicano si era aggiudicato la battaglia col francese Pauty 15-14, per poi cedere a Cheremisinov nonostante un recupero portentoso. «La giornata non era cominciata nel migliore dei modi – ha ammesso Avola a fine gara – ma sono riuscito a riprendere in mano la situazione. Sono consapevole di aver tirato bene, anche se è chiaro che il bronzo è sempre una medaglia amara. C’è comunque il tempo per l’oro – ribadisce Avola – considerando anche il prossimo Mondiale di Wuxi (Cina). Intanto, occorre concentrazione per la gara a squadre di martedì prossimo, dobbiamo riscattare il bronzo dello scorso anno».
Ci sarà dunque da attendersi fuoco e fiamme nella prova a squadre, in cui gli azzurri partono come sempre tra le squadre favorite all’alloro continentale. Russi e francesi saranno i principali rivali nella corsa all’oro: dalle dichiarazioni di Garozzo e Avola, però, emerge una grande voglia di «vendetta sportiva»che i due atleti siciliani proveranno sicuramente a mettere in pedana per poter cantare assieme sul podio, ancora una volta l’inno di Mameli.
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