L’affair Scala dei Turchi approda tribunale. La procura di Agrigento ha aperto un fascicolo per inosservanza delle norme a tutela dei beni artistici e ambientali. Al momento non c’è nessun indagato, ma il procuratore capo Luigi Patronaggio disporrà accertamenti per capire se ci siano responsabilità all’origine dei ripetuti cedimenti sul costone di marna bianca, che ricade nel territorio di Realmonte.
A denunciare la situazione da tempo è l’associazione Mareamico. «L’eccessiva cementificazione tutto intorno ha modificato il normale deflusso delle acque meteoriche e poi l’esagerata frequentazione dei luoghi ha fatto il resto – dichiara il responsabile Claudio Lombardo -. Ormai sono anni che documentiamo l’abbandono di questo luogo. Urge una programmazione e una seria gestione del sito con il contingentamento delle presenze».
La Scala dei Turchi, per quanto sia uno degli scenari più conosciuti dai turisti che arrivano in Sicilia, è privata. Il sito, infatti, è risultato appartenere alla famiglia di Ferdinando Sciabarrà, 72enne che da tempo porta avanti una querelle con il Comune di Realmonte per regolare i termini della fruizione del costone. In seguito agli ultimi crolli, il sindaco di Realmonte Calogero Zicari ha firmato un’ordinanza di interdizione alla zona ovest.
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