È la tracciabilità dei versamenti alle candelore una delle principali novità introdotte nelle festività agatine. «È positivo», afferma Renato Camarda, portavoce dell'associazione che da anni predica il rispetto delle regole il 4 e il 5 febbraio, che aggiunge: «Rimangono ancora moltissime negatività»
Sant’Agata, ancora dubbi dal comitato per la legalità Da quest’anno, ricevute per le offerte alle candelore
«Quest’anno, per la prima volta dopo otto anni, registriamo alcune novità positive, nonostante permangano ancora moltissime negatività». A esprimere un pizzico di soddisfazione per le migliorie nell’organizzazione della festa di Sant’Agata, a fronte di numerose criticità, è Renato Camarda. Il portavoce del Comitato per la legalità nella festa etnea guarda con positività alla sinergia raggiunta tra la curia di Catania e il Comune nella nomina congiunta del nuovo maestro del fercolo, Claudio Consoli. «Affermiamo da sempre che i problemi riscontrati durante le festività agatine scaturiscono da un’assenza di concertazione tra i vari attori della manifestazione», spiega Camarda. Che guarda già all’anno prossimo e propone a palazzo degli Elefanti di istituire un momento di dialogo, durante la fase dei preparativi, al quale possano prendere parte anche la protezione civile, le associazioni dei commercianti e lo stesso comitato per la legalità. Con l’auspicio «che il Comitato per l’ordine e la sicurezza si coordini prima della fine di gennaio e non all’ultimo momento come è successo quest’anno», aggiunge. La proposta si inserisce nella volontà di riuscire ad affrontare per tempo problemi da anni irrisolti. Un’idea che sembra essere stata recepita dall’amministrazione etnea, la quale «ci ha contatti per la probabile realizzazione, in futuro, di una fondazione che comprenda al suo interno tutti quelli che lavorano attorno alla festa, noi compresi», afferma il portavoce.
Tra le questioni che portano il Comitato per la legalità nella festa di Sant’Agata a esprimere invece perplessità nelle disposizioni della festa religiosa più sentita dai catanesi ci sono le misure di controllo attivate dalle forze dell’ordine nei confronti dei commercianti abusivi, il problema relativo ai tempi della festa e il controllo sui portatori di cerei. «Se c’è un’ordinanza che dice che i ceri non si devono accendere, non capiscono perché non venga rispettata», azzarda Camarda. Che per risolvere, invece, la grana dei venditori abusivi avalla la proposta del vicepresidente regionale della Confederazione nazionale degli artigiani Lorenzo Costanzo, rimasta quest’anno inascoltata dal Comune. «Abbiamo chiesto alla Commissione per le attività produttive di rilasciare licenze temporanee ai venditori ambulanti che ne avessero presentato istanza», sostiene Costanzo. Che esprime il proprio sconcerto per la mancata accettazione dell’idea, contando però di ripresentarla l’anno prossimo.
Secondo il comitato per la legalità a Sant’Agata, un punto irrisolto è quello delle candelore: «Aspettiamo sempre che qualcuno smentisca le dichiarazioni dei pentiti di mafia che nel tempo hanno parlato di candelore a disposizione di alcune famiglie mafiose, come i Santapaola – prosegue – E che, con le offerte dei devoti, la criminalità organizzata acquisti droga e armi». La postilla di positività che aggiunge Camarda è che «comunque quest’anno le candelore devono accompagnare il fercolo e i loro ministri devono rilasciare ricevute per le offerte che ricevono». Alla quale collega da una parte la norma secondo la quale la questura sarà costantemente informata della posizione delle candelore e, dall’altra, la misura che prevede la presenza di forze dell’ordine accanto alle maniglie del fercolo di Sant’Agata, per evitare intoppi nel percorso. A fungere da presidi di impegno civile e legalità saranno le piazze Cavour e Palestro, ma anche l’incrocio tra via Monserrato e via San Nicolò al Borgo «dove negli anni scorsi i portatori di ceroni hanno sversato la cera per terra, creando situazioni di pericolo che in alcuni casi hanno portato anche alla morte di persone», afferma Camarda.
Secondo l’arcidiocesi di Catania, invece, è tutto pronto. Don Pasquale Munzone, il parroco Giuseppe Maieli e il sacerdote Barbaro Scionti hanno mostrato alla stampa il verbale relativo agli interventi di manutenzione sul fercolo di Sant’Agata – iniziati il 12 gennaio e terminati il 29 -, e la piantina per la sistemazione dei gruppi per l’offerta delle cere votive in piazza Stesicoro e alla chiesa di San Biagio. «Ci appelliamo alla gioia cristiana all’interno di una festa che deve unire e riunire tutti catanesi all’insegna di regole che servono a vivere in tranquillità i giorni di festa», predica Munzone. E annuncia che nelle giornate del 2 e del 4 febbraio la Badia di Sant’Agata fornirà lo scenario per un concerto sulla tradizione musicale a catanese del XIX e XX secolo promosso dal Coro Lirico Siciliano diretto dal maestro Francesco Costa.