Matteo Salvini che evita i giornalisti al termine del processo Open Arms e una nota diffusa dalla questura di Catania alla stampa, nel tardo pomeriggio, per specificare che il video della bufera non è contenuto in atti ufficiali. Sotto la lente d’ingrandimento c’è sempre il filmato postato due giorni fa da Salvini su Facebook. Poco più di un minuto, pescato non è chiaro in quale archivio, in cui si vede la giudice Iolanda Apostolico al molo 04 del porto di Catania durante una manifestazione per lo sbarco dei migranti dalla nave Diciotti della Guardia Costiera: era il 25 agosto 2018. Chi ha fornito il video a Salvini? La domanda che due giorni fa si è fatto per primo il parlamentare M5s Luciano Cantone annunciando un’interrogazione al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
Attraverso alcuni servizi giornalistici reperibili online si vede che quel pomeriggio dell’estate 2018, era praticamente impossibile stare in mezzo alla polizia per filmare. Chi lo ha fatto si trovava quindi in una posizione assolutamente privilegiata. Senza dimenticare che lo stile di riprese difficilmente potrebbe essere quella di un giornalista. Dubbi che hanno aperto il campo ai più disparati scenari, compreso quello che sia stato realizzato un vero e proprio dossieraggio nei confronti della giudice in servizio ormai da diversi anni a Catania. Ieri si è aggiunto un esposto presentato alla procura di Roma dai parlamentari Angelo Bonelli e Filiberto Zaratti. «Com’è possibile che a distanza di cinque anni si riesca ad individuare in un video la presenza di una persona, che non ha precedenti penali, in una manifestazione?», si legge nel documento di quattro pagine inviato al procuratore Francesco Lo Voi. «Se fosse confermato – continuano – che il video pubblicato da Salvini è materiale proveniente dagli uffici di polizia ci troveremmo di fronte a un caso di rilevante gravità».
Video e verbali della Digos ovviamente non sono pubblici e nemmeno sono consultabili liberamente. «Chi ha autorizzato l’eventuale consegna del video a Salvini?», concludono Bonelli e Zaratti. Domande che i cronisti avrebbero voluto fare direttamente al segretario del Carroccio, impegnato ieri a Palermo nel processo Open Arms. Il diretto interessato è rimasto in silenzio parlando soltanto prima della trasferta in Sicilia ma attraverso un video su Facebook. Sessanta secondi per tornare sulla posizione della giudice che ha bocciato il decreto Cutro non convalidando il trattenimento di alcuni migranti nel Cpr di Pozzallo, in provincia di Siracusa.
Lei, Iolanda Apostolico, resta in silenzio ma una collega è certa che «non chiederà mai di essere trasferita, ma continuerà a fare il proprio lavoro con serietà anche perché sarebbe come darla vinta» a chi sta riversando «montagne di fango», spiega la giudice Marisa Acagnino. Sulla questione è intervenuta anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al termine del Consiglio europeo informale che si è svolto a Granada: «Salvini non mi ha parlato del video, ma mi sembra secondario. Partecipi ad una manifestazione pubblica e lo rivendichi. Se uno partecipa in prima fila ad una manifestazione dietro uno striscione che dossieraggio è?».
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