Il ciclone doping investe l’Amatori Catania. Due atleti, tesserati per la società di rugby etnea che milita nel campionato di serie B, sono stati trovati positivi durante dei controlli antidoping effettuati dalla Nado-Italia al di fuori delle competizioni. Si tratta di Davide Vasta e Davide Scuderi. Il primo viene accusato dalla procura nazionale, che si occupa della lotta alle sostanze proibite, di aver utilizzato ben undici prodotti non ammessi dai regolamenti. Le sostanze incriminate sono: testosterone, boldenone, metabolita, drostanolone, mesterolone, metandienone, metasterone, metildienolone, stenbolone metabolita, clomifene metabolita, 19-noretiocolanolone.
Un lungo elenco fatto di anabolizzanti che provocherebbero da un lato la crescita delle ghiandole mammarie, e dall’altro il ridimensionamento delle stesse. Dopo le analisi del sangue la prima sezione del tribunale nazionale antidoping, in accoglimento dell’istanza proposta dalla procura nazionale, ha provveduto a sospendere l’atleta in via cautelare. Vasta, dal canto suo si dice «provato e addolorato», ma anche «sorpreso». Il giocatore sostiene che da oltre un anno non prederebbe più quei prodotti: «Per un periodo – ricorda all’agenzia Ansa- avevo smesso di giocare a rugby, e ho fatto una gara di body building: nel tentativo di vincere o assunto delle sostanze, che non sapevo fossero vietate e che rimanessero così a lungo nel corpo. Poi ho smesso e ho ripreso a giocare, pensando che tutto fosse passato, tanto che mi sono sottoposto ai controlli. Mi scuso con tutti. Ho commesso un grave errore – riconosce – e sono pentito, ma veramente tanto».
La stessa misura adottata per Vasta è stata applicata anche a Davide Scuderi, che è risultato positivo a tre sostanze: metenolone, noretiocolanolone e al norandrosterone. La società etnea ha diffuso una nota stampa per commentare la vicenda dicendosi «totalmente estranea ai fatti» e prendendo le distanze dall’uso di prodotti dopanti: «condanniamo fermamente l’utilizzo di qualsiasi sostanza proibita dai regolamenti vigenti». Il comportamento dei due tesserati sarebbe riconducibile «esclusivamente alla sfera personale – continua il comunicato dall’Amatori – e dunque del tutto estranea al controllo della squadra». Nonostante tutto la compagine etnea spiega di «rimanere al fianco dei suoi tesserati, confermando il principio di unione, famiglia e salvaguardia dei suoi ragazzi, nonostante l’errore commesso, in un momento di assoluta difficoltà». Sul caso interviene anche il comitato siciliano della Federazione rugby, che esprime: «profondo rammarico per episodi che vanno contro i principi fondamentali di correttezza e lealtà che contraddistinguono il rugby e lo sport in generale».
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