da Giuseppe Sciano e Corrado Mirto
riceviamo e volentieri pubblichiamo
Gli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu, nella ricorrenza del 28° anniversario del vile assassinio, per mano mafiosa, di Pippo Fava ne ricordano la limpida figura, la genialità, la bellicosità professionale ed il ruolo svolto con coraggio nella lotta contro la mafia.
Il Siciliano di tenace concetto era infatti convinto che il giornalismo dinchiesta (il giornalismo cioè che cerca, trova e diffonde la verità) era, di per sé, in grado di contribuire – notevolmente e contestualmente – a stroncare tanti grossi episodi di corruzione, di malcostume, di malgoverno e di mala-amministrazione
fino ad arrivare a tagliare i tentacoli della piovra mafiosa. E a contrastare la mafia stessa, colpendola a morte.
Denunziò, pertanto, le ingerenze, le prevaricazioni, le complicità della mafia negli appalti, nelleconomia, nella pubblica amministrazione, nella società, nella vita politica e via dicendo. Trovò e denunziò fatti scandalosi (a dir poco) che accadevano tranquillamente a Catania, così come a Palermo o a Messina. Ed, in poche parole, in tutta la Sicilia. Ed anche nel Continente.
Le sue analisi e le sue intuizioni si rivelarono quasi sempre esatte. Questa esattezza gli costò la vita. Va detto, altresì, che Pippo Fava era spesso solo, ma non isolato. La sua voce arrivava ovunque e nel bene e nel male veniva ascoltata. E ciò, nonostante Egli agisse in condizioni più difficili di quelle odierne, questo perché, allepoca in cui Pippo Fava denunciava i fatti di mafia, la maggioranza dei Siciliani non aveva ancora acquisito pienamente la cultura anti-mafia, né aveva raggiunto quei livelli di coscienza civile, che oggi, fortunatamente, si riscontrano. Grazie anche al sacrificio di Pippo Fava.
Saremmo, tuttavia, insinceri se non ammettessimo che, tuttora, la mafia, pur se ridimensionata, continua a controllare il territorio, a soffocare leconomia, ad inquinare la vita politica. E a fare dellaltro. Ciò è preoccupante, oltre che triste, soprattutto se pensiamo al martirio di tanti eroi del nostro tempo, come appunto Pippo Fava. Ed ai sacrifici, altrettanto eroici, dei Magistrati e degli appartenenti alle Forze dellordine, nel frattempo caduti nel corso della lotta alla mafia. Non ci dobbiamo, però, arrendere, né scoraggiare.
Gli Indipendentisti FNS ritengono infatti che la mafia, le mafie, le consorterie daffari, le associazioni a delinquere di ogni tipo et similia possano e debbano essere sconfitte. Anzi: distrutte. E rinnovano il proprio impegno politico, civile, culturale e morale per continuare a lottare – così come voleva che si facesse proprio Pippo Fava, – contro la mafia-mafiosa e contro i suoi complici, contro i suoi protettori. Ed anche contro la corruzione, contro il clientelismo, contro la malapolitica, contro la mala-amministrazione. Tutto ciò unitamente – da parte dellFNS – alla lotta per il progresso, per la libertà e per lIndipendenza della Sicilia, della Nazione Siciliana.
Si tratta infatti di obiettivi concatenati gli uni con gli altri. E che rendono peraltro valido lassioma dei veri sicilianisti, in base al quale la Sicilia sarà veramente libera se ci sarà, prima, liberata dalla mafia.
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