DOPO QUELLA DI CATANIA, ANCHE QUELLA ENNESE SUBISCE LA STESSA SORTE PER IRREGOLARITA’ GESTIONALI. UNA CONDUZIONE FAMILIARE, QUELLA DEI SAFFO, GIA’ COLPITI DA PROVVEDIMENTO RESTRITTIVI DELLA MAGISTRATURA
Revocato ieri, con decreto di dirigente generale al dipartimento Formazione professionale, Anna Rosa Corsello, l’accreditamento alla sede provinciale dell’Anfe di Enna. Il provvedimento si è reso necessario a conclusione dei controlli che hanno fatto emergere gravi irregolarità amministrative e contabili.
Sarebbero 15 i lavoratori rimasti privi d’incarico e che con ogni probabilità potrebbero ingrossare le fila del Ciapi di Priolo per la garanzia occupazionale, trattandosi di dipendenti inseriti nell’Albo degli assunti entro il 31 dicembre 2008.
“L’Anfe nazionale circa un anno addietro aveva già provveduto al commissariamento della sede provinciale dell’ente – riferisce Paolo Genco, presidente nazionale dell’Anfe. Auspichiamo che la magistratura faccia il proprio corso – aggiunge – e se qualcuno ha sbagliato che paghi”.
L’Anfe provinciale di Enna, che nulla ha avuto a che fare con la sede regionale, è stata gestita fino al commissariamento da Alessandro Saffo, fratello di Giuseppe, già arrestato per i noti fatti di cronaca che hanno riguardato la revoca del finanziamento all’Anfe provinciale di Catania dove è stata scoperchiata una gestione familiare illecita della Formazione professionale. Anche in quel caso l’Anfe nazionale aveva provveduto, in tempi non sospetti, al commissariamento della struttura provinciale dando seguito alla pulizia al proprio interno.
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