Resto al Sud, chance per under 35: istruzioni per l’uso Incentivi fino a duecentomila euro per nuove imprese

Una buona idea da trasformare in impresa. La nuova chance, per gli aspiranti imprenditori che sognano di restare a lavorare nella propria terra, arriva da Resto al Sud, l’incentivo che sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate da giovani under 35 nelle regioni del Meridione. Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia sono le aree interessate dal progetto, promosso dal ministero per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno e gestito da Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa. Basterà collegarsi al sito di Invitalia e presentare la domanda per chiedere le agevolazioni messe a disposizione dal bando. 

Come precisato dai promotori, ogni proposta sarà vagliata in ordine cronologico di arrivo, entro sessanta giorni dalla data di presentazione. «La misura prevede la concessione di un mix di agevolazioni – spiega a Meridionews il commercialista catanese Dario Ruggeri -. Per il 35 per cento sotto forma di contributo a fondo perduto e per il restante 65 per cento sotto forma di prestito a tasso zero da rimborsare in otto anni», concesso da un istituto di credito che aderisce alla convenzione tra Invitalia e ABI, garantito dal Fondo di garanzia per le Piccole e medie imprese. 

«È una misura molto interessante e attesa – aggiunge Ruggeri – perché coinvolge quella fascia di età che oggi ha più voglia di intraprendere un’iniziativa, ma purtroppo non gode di credito e di affidabilità perchè non ha una storia sotto il profilo bancario». L’importo massimo concesso è di 50mila euro per ciascun richiedente, fino a un massimo complessivo di 200mila euro per ogni singolo progetto nel caso in cui l’istanza sia presentata da più soggetti già costituiti o che intendano costituirsi in forma societaria. Nel caso di nuove imprese, dovranno essere costituite entro sessanta giorni dalla comunicazione di ammissione all’agevolazione o entro 120 giorni qualora i giovani siano residenti all’estero. Potranno fare parte della compagine sociale, ma non potranno in nessun caso beneficiare dei finanziamenti, anche i soggetti che non hanno un’età compresa fra i 18 ed i 35 anni, a condizione che la loro presenza non sia superiore ad un terzo dei componenti e non abbiano rapporti di parentela fino al quarto grado con nessuno degli altri soci. 

«Si sentiva il bisogno di uno strumento di questo tipo – prosegue Ruggeri – perché lo scorso settembre le misure di finanziamento che prevedevano un fondo perduto importante sono andate esaurite in tempi brevissimi, perché si trattava di un click day». Il provvedimento, che ha un plafond di 1 miliardo e 250 milioni di euro, è pronto a finanziare le attività più disparate. Dagli interventi per la ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili, con un massimo del trenta per cento del programma di spesa, impianti, attrezzature e macchinari nuovi, fino ai programmi informatici e servizi Tlc (tecnologie per l’informazione e la telecomunicazione). «Sono investimenti che hanno una certa rilevanza e offriranno diverse opportunità – prosegue Ruggeri -. Dalla produzione di beni nel settore dell’artigianato, dell’industria, della pesca e dell’acquacoltura, alla fornitura di servizi, destinati anche ai turisti. Le uniche attività che rimangono escluse sono i liberi professionisti e quelle legate al commercio, eccetto quelle che di fatto commerciano prodotti della propria attività d’impresa. Restano fuori gli acquisti in leasing, gli investimenti di mera sostituzione e tutto ciò che è usato, oltre alle spese notarili, imposte, tasse e gli automezzi, salvo quelli destinati esclusivamente all’attività senza promiscuità di utilizzo». 

Per ottenere le agevolazioni i giovani imprenditori under 35 dovranno essere residenti nelle regioni interessate dal provvedimento al momento della presentazione della domanda di finanziamento, oppure dovranno trasferirla, entro sessanta giorni, nelle regioni indicate dopo la comunicazione di esito positivo dell’istruttoria, oppure entro 120 giorni nel caso in cui si abbia la residenza all’estero. Inoltre non devono avere un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento e non devono essere già titolari di altra attività di impresa in esercizio. «L’invito che rivolgo ai giovani imprenditori è quello di fare un’autovalutazione del proprio progetto per evitare di incappare in risposte negative – spiega il commercialisa -. Le competenze tecniche e l’approfondimento dell’analisi di mercato sono requisiti fondamentali per l’ammissibilità della domanda e per ottenere il finanziamento. La griglia di valutazione deve essere, dunque, una chiave di lettura e deve dare l’imput anche per la stesura del progetto in modo tale – conclude il commercialista – da far comprendere anche ai valutatori che sussistono le condizioni per la realizzazione del progetto».

Salvo Caniglia

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