Refugees Welcome, arriva l’accoglienza in famiglia  Una coppia italo-turca ospiterà 18enne gambiano

Loro sono Luca e Senem, una giovane coppia italo-turca che ha aderito a Refugees Welcome, progetto che promuove l’ospitalità domestica per richiedenti asilo e rifugiati, attraverso un programma già accreditato sul piano internazionale ed attivo in altre 15 città d’Italia. Luca e Senem, aderendo al progetto, hanno deciso di ospitare nella propria casa a Palermo Kawsu. «Kawsu è un ragazzo gambiano di 18 anni, orfano, senza una casa, senza un lavoro» spiega Luca. «Si trova in un paese straniero di cui ancora non comprende bene la lingua, ma è molto determinato: ha già cominciato a studiare l’italiano e presto sosterrà l’esame per la licenza media» continua Luca.

Luca e Senem racconteranno la propria esperienza di accoglienza durante la presentazione del progetto, sabato 10 alle ore 17 all’Orto Botanico, all’interno della manifestazione Una Marina di Libri. Da oggi Refugees Welcome Italia è attivo anche a Palermo e chiunque, come Luca e Senem, abbia una stanza libera può aderire al progetto. Refugees Welcome è un’organizzazione apartitica e senza scopo di lucro che offre ospitalità a coloro che, ottenuto lo status di rifugiato o altra forma di protezione internazionale, sono in uscita dai centri di accoglienza, ma non sono ancora pienamente indipendenti e rischiano di trovarsi in una dimensione di marginalità che può compromettere i primi passi compiuti per inserirsi nel nostro Paese. Fra questi, i più vulnerabili sono proprio i neo-maggiorenni: si tratta di ragazzi stranieri arrivati in Italia da minorenni, soli, senza famiglia. Generalmente vengono accolti in centri dedicati, dove iniziano un percorso di integrazione che rischia di essere bruscamente interrotto al compimento della maggiore età, quando sono costretti a lasciare queste strutture per andare nei centri per adulti. Attraverso la piattaforma tecnologica refugees-welcome.it e grazie a un team di professionisti qualificati, i giovani rifugiati sono messi in contatto con persone, singole, coppie, o famiglie, disposte ad ospitarli a casa propria. L’obiettivo è quello di promuovere un nuovo modello di accoglienza in cui l’ospitalità familiare possa affiancarsi ed integrarsi alle modalità attualmente esistenti di prima e seconda accoglienza. Il progetto mira infatti a creare un cambiamento culturale a partire dalla consapevolezza che l’ospitalità in famiglia sia il modo migliore per facilitare l’inclusione sociale dei rifugiati, contribuendo più di ogni altro intervento al superamento della dimensione di vulnerabilità, passività e disagio tipica dei centri di accoglienza e favorendo l’espressione delle potenzialità personali, la partecipazione e il raggiungimento del benessere. Si tratta di un’esperienza di scambio e di condivisione a tutti i livelli, che ha già alle spalle 40 convivenze in diverse parti del Paese. L’accoglienza in famiglia costituisce una grande opportunità di arricchimento culturale ed emotivo anche per i cittadini che decidono di aprire le porte della propria casa. Chi ospita in casa un rifugiato ha la possibilità di conoscere una nuova cultura, aiutare una persona a costruire un progetto di vita nel nostro Paese, esercitare una cittadinanza più consapevole e attiva e costruire nuovi legami di comunità. «Crediamo fermamente che l’accoglienza in famiglia possa essere, per i rifugiati, un passaggio fondamentale verso l’indipendenza, un momento per investire in un progetto di vita nuovo» spiega Sara Consolato, responsabile nazionale Refugees Welcome Italia. «Le convivenze avviate, anche se ancora poche, lo dimostrano: penso a Rayane, che grazie anche al supporto della famiglia che la sta ospitando, ha vinto una borsa di studio per una prestigiosa università romana; al giovane Mohammed, che ha scoperto l’interesse per la cucina e ora spera di diventare un cuoco; a Saidou, che con l’aiuto della coppia che gli ha offerto ospitalità sta cercando un lavoro migliore» racconta Sara. «Il gruppo territoriale Palermo si è formato grazie all’impegno di attivisti ed esperti che stanno investendo tempo e competenze per lo sviluppo del progetto» aggiunge Cristina Alga, referente territoriale di Refugees Welcome Palermo. «Giuristi, attivisti dei diritti umani, psicologi, medici, giornalisti, operatori sociali: abbiamo davvero competenze variegate, così tutti coloro che sceglieranno di accogliere potranno contare su un supporto ampio, continuativo e allegro. I migranti per cui cerchiamo ospitalità sono soprattutto neo-maggiorenni, hanno l’energia ed il bisogno di costruire un progetto di vita di tutti i ventenni del mondo, per questo, per loro e per chi ospita, la convivenza è un’esperienza di scambio e arricchimento reciproco appassionante»

Michela Costa

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