Reddito di cittadinanza, solo da ottobre offerte di lavoro Navigator come gli sportellisti? Regione prova a tutelarsi

La fase due del reddito di cittadinanza sarebbe dovuta iniziare il 2 settembre. Ma in Sicilia anche il secondo livello richiede tempi più lunghi rispetto ad altre zone del Paese. Fino a oggi, infatti, nessuno ha ancora bussato alla porta dei 156mila percettori siciliani del sussidio. Lo faranno a partire da lunedì 16 settembre nei centri per l’impiego di provincia, mentre nelle grandi città gli incontri che finalmente metteranno faccia a faccia utenti, navigator e personale del Cpi dovrebbero scattare solo dall’1 ottobre. 

In queste settimane i 429 navigator siciliani – le figure contrattualizzate da Anpal Servizi e destinate a diventare gli angeli custodi dei percettori del reddito – hanno completato la formazione interna. Ma ancora quasi nessuno di loro si è visto nei centri per l’impiego. «Sono in fermo biologico», si lascia scappare qualche dipendente regionale. 

Il periodo di affiancamento ai lavoratori del Cpi, che mira a completare la loro formazione, dovrebbe iniziare nei prossimi giorni. A Catania, ad esempio, l’esordio dei navigator è fissato per lunedì prossimo. Dovranno stare seduti a osservare e ascoltare – ma ancora non si sa su quali sedie perché la strumentazione promessa dall’assessore regionale Antonio Scavone non è arrivata – ma non toccare. Dal vertice del dipartimento alla Formazione della Regione, infatti, sono arrivate indicazioni precise ai direttori dei Centri per l’impiego: non chiedere orari, disponibilità, né fargli usare servizi o attrezzature. Lasciare, insomma, che sia Anpal Servizi a gestire in tutto per tutto i navigator, per evitare di creare un nuovo caso sportellisti della formazione. Quei lavoratori che, a partire dal 2000, hanno lavorato presso enti privati a cui la Regione ha affidato competenze proprie degli ex uffici di collocamento. Figure ibride che ancora oggi bussano alla porta della Regione chiedendo la stabilizzazione, e che guardano con ansia ai nuovi concorsi che l’assessore Scavone ha promesso (mille posti in tre anni nei centri per l’impiego siciliani, con il primo bando da pubblicare entro ottobre). 

Il ruolo dei navigator, finito il periodo di formazione, sarà quello di trovare un lavoro ai percettori del reddito. Prima, però, questi ultimi dovranno essere convocati per sottoscrivere il patto di servizio, cioè il documento dove verranno delineate competenze e attitudini. Le convocazioni sono partite in questi giorni. Solo dopo – e quindi verosimilmente a partire da fine settembre nei centri più piccoli e da metà ottobre in quelli più grandi – entreranno in azione i navigator. Che dovranno andare a pescare le offerte di lavoro sulla nuova piattaforma digitale che Anpal Servizi non ha ancora messo a disposizione, dove dovrebbero confluire tutte le offerte dei vari Cpi. Un panorama decisamente misero in Sicilia. Al momento, ad esempio, le posizioni aperte in tutta l’isola sono appena 25: tra commessi, aiuto pizzaioli, ma anche un addetto alla sicurezza informatica e uno alla contabilità. Passando anche per un’azienda di Paternò che cerca raccoglitori di ficodindia. 

Basteranno? Impossibile. Ecco perché, nei centri per l’impiego si aspettano che i navigator non rimangano dentro gli uffici, aspettando che le offerte di lavoro arrivino dai soliti e asfittici canali, ma che avviino una serie attività di scouting sul territorio di loro competenza. In caso contrario, i 156mila percettori di reddito in Sicilia – per una platea complessiva di 408mila beneficiari se si considerano anche i nuclei famigliari – continueranno a ricevere il sussidio (in media 575 euro) senza nulla in cambio, come fatto negli ultimi sei mesi.

Salvo Catalano

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