Nella primavera del 2018, se non ci saranno intoppi o rallentamenti, Ragusa avrà una nuova e innovativa scuola materna nell’area in cui, fino a circa 20 anni fa, sorgeva una masseria, poi chiusa e diventata un rudere. L’amministrazione comunale, nel 2014, ha presentato un progetto giudicato all’avanguardia per la sostenibilità, il sistema per il recupero delle acque piovane, i pannelli fotovoltaici e l’originale idea di trasformare un’ex masseria in una scuola, ottenendo dal Cipe un finanziamento statale di 1,5 milioni di euro.
L’area nella quale la scuola sta sorgendo, contrada Bruscè, non lontano dal nuovo ospedale Giovanni Paolo II, fino a poco tempo fa era periferica e senza servizi, ma rappresenta oggi una zona di grande espansione abitativa. Con la realizzazione di quest’opera, la scuola materna Munari, attualmente sistemata nei locali in affitto di via Ettore Fieramosca di proprietà della Cattedrale San Giovanni Battista, sarà trasferita e per il Comune non sarà più necessario sborsare 21.500 euro all’anno.
Il progetto redatto dal Comune – a firma del funzionario tecnico del Comune Giuseppe Corallo e dei geometri Guardiano e Iacono – sta interessando una superficie coperta di 750 metri quadrati e un cortile interno di 620 metri quadrati circa in un’area Peep (Piano di edilizia pubblica) nella quale sono stati realizzati recentemente molti alloggi di edilizia convenzionata, dove stanno andando ad abitare numerose coppie giovani con figli piccoli e che necessita, pertanto, di tutti i servizi che un quartiere è chiamato ad offrire ai suoi residenti.
Il capoluogo ibleo ha un forte bisogno di scuole materne, (esigenza che non è invece al momento avvertita per le scuole medie) e nella struttura di contrada Bruscè saranno realizzate tre aule, un laboratorio, la sala mensa, la sala insegnanti e gli ambienti di servizio. Non solo. L’edificio sarà dotato di isolamento termico, di un impianto di riscaldamento a pavimento e di un impianto fotovoltaico. Al fine di ridurre il fabbisogno di risorse idriche pubbliche, inoltre, poiché la masseria era dotata di un impianto di recupero delle acque piovane dai tetti (costituito da grondaie e pluviali, da una cisterna scavata nella roccia e dal pozzo che la alimentava) si è pensato di ripristinarlo e sono stati progettati due impianti idrici separati, di cui uno per l’acqua potabile.
«La nuova scuola godrà di ampi spazi all’aperto e di un grande orto didattico delimitato da muri di pietra a secco», spiega l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Ragusa, Salvatore Corallo, che sottolinea la possibilità di educare a contatto con la natura e annuncia quindi giardini per le attività scolastiche e aule all’aperto anche in altre scuole, come nell’istituto comprensivo Salvatore Quasimodo. «In contrada Bruscè i lavori sono iniziati a gennaio – prosegue – e sono attualmente in fase di esecuzione da parte di una ditta di Siracusa. Se il cronoprogramma sarà rispettato, il Comune entrerà in possesso della scuola materna la prossima primavera e, dopo averla arredata, la potrà consegnare al circolo didattico competente per l’anno scolastico 2018-2019».
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