Qualche giorno fa abbiamo scritto un articolo su tutte le promesse mancate del Governo regionale di Rosario Crocetta. O meglio, su tutte le categorie economiche e sociali dellIsola che si ritengono insoddisfatte dellazione amministrativa di questo Governo. Larticolo ha avuto un grande successo di lettori (è tra i dieci più letti dellultimo mese). Oggi dobbiamo chiedere scusa a una categoria che non abbiamo citato: le donne siciliane colpite dalla chiusura di 28 punti nascita della Sicilia.
Chiediamo scusa a queste donne che debbono dare alla luce dei bimbi. E chiediamo scusa anche ai nostri lettori. Ma, ad onor del vero, quando, qualche giorno fa, abbiamo scritto larticolo sui disastri sociali, economici e politici provocati in Sicilia dal Governo Crocetta non sapevamo che lo stesso Governo stava prendendo in giro anche loro.
Oggi proviamo a ricostruire, per sommi capi, questassurda storia: la storia di un Governo regionale che ha chiuso 28 punti nascita nelle aree disagiate della Sicilia, creando problemi enormi a centinaia di donne siciliane. Tutto questo per risparmiare sulla pelle delle donne in gravidanza e dei bimbi che debbono venire al mondo. Bel Governo!
Lo ribadiamo: oggi informeremo i nostri lettori per sommi capi. Con limpegno di tornare su questa storia con approfondimenti da tutti i 28 punti della Sicilia dove vivono le donne in gravidanza che il Governo della Regione ha abbandonato.
Ricordiamo che questo Piano di chiusura dei Punti nascita della Sicilia li dobbiamo al Governo Monti forse il peggiore Governo della storia della Repubblica italiana e allex assessore regionale alla Salute, Massimo Russo (altro scienziato ).
Russo non era riuscito a portare a termine questa missione. Quando, a fine ottobre dello scorso anno, si insedia il presidente della Regione, Rosario Crocetta, il decreto di chiusura dei Punti nascita cè, ma non è stato ancora messo in atto.
A giudicare dalle dichiarazioni rese da Crocetta durante e dopo la campagna elettorale sulla sanità pubblica siciliana, si pensava – pensavamo – che questo sarebbe finito nella spazzatura (che in effetti, è il luogo più indicato per un provvedimento amministrativo del genere).
Lo stesso presidente ella Regione, in vari interventi pubblici, si era dissociato dalle scelte amministrative dellex assessore Russo. Un autorevole dirigente del Pd siciliano, Antonello Cracolici, aveva cercato di accreditare lex assessore Russo nel Governo Crocetta. Ma il presidente ha respinto lofferta.
Insomma, sembrava che il Governo Crocetta dovesse imboccare, sul fronte della sanità pubblica della Sicilia, una strada completamente diversa dal quella del predecente Governo di Raffaele Lombardo (e di Massimo Russo assessore alla Salute).
Di promesse, come abbiamo avuto modo di accertare in questi primi sei mesi di Governo, il presidente Crocetta ne ha fatte tante. Ma alle promesse, nella stragrande maggioranza dei casi, non hanno fatto seguito fatti concreti. O meglio, i fatti concreti seguiti alle promesse vanno nella direzione opposta a quella delle stesse promesse. n pratica, una presa in giro.
E il caso dei 28 Punti nascita chiusi. A mettere in atto il decreto che lex assessore Russo non aveva applicato ha pensato proprio il Governo della Rivoluzione di Crocetta: dove la Rivoluzione, in questo caso consiste nel lasciare senza Punti nascita centinaia di donne siciliane.
Clamorosi i casi di Lipari e di Pantelleria. Soprattutto a Pantelleria le proteste, da parte delle donne, sono state molto dure. Perché per le donne di quest’isola partorire fori è un vero problema (anche di costi).
In questa storia ha messo la faccia una donna splendida che abbiamo conosciuto: Monica Modica. Monica era una militante del Megafono. Quando è scoppiata la rivolta delle donne di Pantelleria si è messa in prima fila. E andata a parlare della vicenda con il presidente Crocetta e con lassessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino. Da entrambi ha ricevuto assicurazioni che sette Punti nascita sarebbero stati riaperti. E tra questi ci sarebbero stati i Punti nascita di Pantelleria e Lipari.
A quanto pare, la riapertura dei sette Punti nascita della Sicilia sarebbe legata a un progetto nazionale che coinvolge altre due Regioni del nostro Paese: Veneto e Toscana. Stando a quello che abbiamo capito, questo progetto è stato gestito con superficialità e approssimazione .dallassessorato regionale alla Salute.
Il risultato è che, mentre il presidente Crocetta è convinto, bontà sua, di avere riaperto sette Punti nascita – e tra questi quelli di Pantelleria e di Lipari – tutte 28 i Punti nascita (compresi quelli di Pantelleria e di Lipari) sono chiusi.
I disagi per le donne in gravidanza sono infiniti. Ma al Governo Crocetta, dei disagi delle donne in gravidanza, non gliene può fregare di meno. La notizia che passa è che il suo Governo ha fatto riaprire sette Punti nascita. Che invece sono ancora chiusi. Bugie, bugie e ancora bugie.
Quanto a Monica Modica, ovviamente non fa più parte del Megafono.
In attesa di tornare su questa incredibile vicenda che è lennesina testimonianza del mal governo del presidente Crocetta e dei suoi assessori, riportiamo la dichiarazione che ci ha rilasciato la stessa Monica Modica:
Quando avrà fine questa vicenda, tragica e grottesca (costellata di proclami, di gaffes, di audaci virate, di arruffate proscrizioni, di cure letali, di ‘boné-boné’ e di ‘a tuttu rintra’)- ci dice Monica – sarebbe auspicabile che nessuno più si ingegni a utilizzare la parola ‘rivoluzione’ nel discorso politico. Al di là di ogni buona intenzione, i neo-rivoluzionari hanno ampiamente dimostrato la loro insipienza, la loro inconsistenza, la loro inettitudine nel trovare soluzioni ‘socio-sostenibili’, la loro incapacità di non cedere al fascino del potere e della ‘vetrina’. Nessuno attribuisce la responsabilità dell’ubiquo dissesto al presente Governo; ma non può non rilevare la leggerezza con cui si ritiene di porvi rimedio. Nessuno crede ci possano essere soluzioni facili e rapide: facili e rapide sono solo le menzogne!.
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