Sono spesso piene di manifestanti le piazze catanesi. E ieri è stato – di nuovo – il turno dei lavoratori, soprattutto donne, delle cooperative sociali. «Non prendiamo lo stipendio da sette mesi e la storia si ripete da anni» affermano le lavoratrici arrabbiate. Sono quelle che si occupano dei servizi di assistenza domestica agli anziani, di assistenza ai minori, sia quelli a rischio che i piccolissimi dellasilo nido, o anche delle pulizie nelle scuole. Elisan, Multiservice 90, Città del sole e Idee nuove le coop rappresentate, ma la situazione è uguale per tutti, anche per le associazioni che non hanno manifestato. « Molte colleghe hanno paura di perdere il lavoro» spiega Rita D’Amico della cooperativa Idee Nuove. Lei però – nonostante il suo sia lunico stipendio in famiglia, come molti altri, daltra parte – non ha paura. «Combatto per i miei diritti e per quelli dei miei figli. Chiedo solo ciò che mi spetta per il mio lavoro» .
È il Comune che sovvenziona i servizi pagando le cooperative, ma i soldi non arrivano e a farne le spese sono i lavoratori che comunque continuano a svolgere il loro lavoro. «Ne siamo orgogliosi» afferma una di loro. Niente stipendio significa non poter affrontare le spese di gestione della famiglia ed è così che – per colpa di altri – questi lavoratori sono inadempienti. «La Serit ci perseguita, ma anche volendo pagare subito non possiamo, così siamo costretti a pagare anche gli interessi, ma questi a noi, per i nostri stipendi, non ce li danno» dichiara arrabbiata una delle manifestanti. È per questo che hanno chiesto provocatoriamente al sindaco Raffaele Stancanelli e alla sua giunta di rinunciare a una mensilità del loro stipendio per darlo a loro. «Consegneremo al sindaco una richiesta ufficiale» promettono.
In piazza, a sostegno delle lavoratrici sociali anche i segretari provinciali dei Comunisti italiani-FdS e di Rifondazione comunista-Fds, Salvatore La Rosa e Pierpaolo Montalto. «Tale situazione è il frutto di una amministrazione incapace che mette a rischio servizi indispensabili che piuttosto andrebbero aumentati e la vita di tante famiglie ai quali manca lo stipendio per vivere» dichiara Montalto. E dimostrazione del fatto che la situazione a Catania non sia tranquilla ce ne sono di continuo. Sempre ieri, in piazza a manifestare anche i lavoratori della cooperativa sociale Oda, opera diocesana assistenza. Hanno organizzato un sit-in in piazza Duomo, proprio davanti la cattedrale, loro che sono legati al mondo ecclesiastico. Sono un po più fortunati rispetto ad altri, a loro lo stipendio manca solo da due mesi. «Non abbiamo nessuna certezza del nostro futuro e la mancanza degli stipendi è talmente datata che ormai non ce lo comunicano più il ritardo. È standard. Inoltre lazienda ha un problema di conto in rosso di circa 50 milioni di euro e non riusciamo mai a parlare con la dirigenza nonostante le sollecitazioni» lamentano.
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