DAL GOVERNO SOSTENGONO CHE E TUTTO A POSTO. MA LE CARTE LO SONO? LAVVISO PUBBLICO NON AVREBBE DATO ALCUNA GARANZIA A CHI HA PERSO IL POSTO DI LAVORO
Mentre registriamo cadute di stile nella gestione delle procedure di avvio del progetto Prometeo con la quarta graduatoria degli idonei pubblicata ieri, continua a non convincere la gestione Governo Ciapi.
Le rassicurazioni dellassessore alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, non bastano più a quei lavoratori che, licenziati nellagosto del 2012, attendono di riprendere a lavorare dopo venti mesi di attesa. Se non decolla ancora il progetto Prometeo qualche problema, come abbiamo visto, ci sarà pure? Perché da fine gennaio 2014 ad oggi sono state necessarie quattro graduatorie? Stranezze su stranezze.
Al fallimento del progetto Spartacus, quindi, potrebbe aggiungersene un altro: Prometeo. Affidato al Ciapi dallesecutivo regionale, lo ripetiamo, con una dotazione di 35 milioni di euro, il progetto avrebbe dovuto assumere a tempo determinato e per sette mesi, mille e 415 lavoratori. Il progetto sarebbe nato, quindi, per riassumere i licenziati.
Una bella pensata in tanti avevano detto, allorquando, in pompa magna, il presidente Rosario Crocetta e lassessore alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, avevano annunciato il salvataggio di tutti i licenziati. Un gesto, quello del presidente della Regione, che pareva in controtendenza rispetto a quanto aveva fatto il suo predecessore, Raffaele Lombardo.
Invece, col tempo, mese dopo mese, Prometeo si è trasformato in altra cosa, una sorta di generico contenitore dove far affluire tutti coloro che a vario titolo perdevano lo status di lavoratore attivo. Ed anche questo costituisce, comunque, una maniera per salvaguardare fasce di lavoratori privati del lavoro, vista la scelta dellesecutivo regionale verso il modello pubblico di gestione della Formazione professionale.
Chiariamo che nel settore della non ci sono privilegiati, né caste e tutti possono vantare uguale diritto daccesso al lavoro. La questione però è altra. Se il progetto Prometeo viene concepito per riprendere al lavoro gli operatori licenziati dagli enti formativi ed iscritto regolarmente allAlbo regionale come può accadere che ad essere avviati al lavoro, nei prossimi giorni, secondo quanto affermato dallassessore Scilabra, non saranno tutti i licenziati ma solamente una parte?
Difatti, inizialmente nato per i licenziati, il citato progetto è stato aperto anche ai lavoratori degli enti definanziati ed agli operatori posti in esubero per effetto del taglio del dieci per cento del finanziamento in sede di avvio del Piano giovani.
Quale leffetto? I lavoratori provenienti dagli enti revocati e quelli dichiarati eccedentari pare abbiano scavalcato, in quanto con più anzianità di servizio, gli operatori licenziati venti mesi fa proprio perché gli ultimi arrivati negli enti di appartenenza. Assunti cioè entro il 31 dicembre 2008, ma con minore anzianità.
Di fatto, ai lavoratori licenziati il Governo Crocetta aveva promesso un posto di lavoro precario, per sette mesi, ed adesso non cè più. Almeno per i primi tempi, dato che le risorse potrebbero diventare complessivamente circa quarantadue milioni e mezzo proprio al fine di assorbire tutti gli idonei. Quel che emerge è la stranezza che a lavorare per primi non andranno tutti i licenziati, ma solamente una parte. Sarebbe bastato chiarire in sede di avviso pubblico il carattere prioritario per chi, come i licenziati, attendono da più tempo di riprendere a lavorare. Una questione di giustizia e di equità. Nulla più.
Per cui, ad avviso di tanti interessati, ad essere raggirati dalle parole del famigerato trio bis CSC, Rosario Crocetta, Nelli Scilabra, Anna Rosa Corsello, sarebbero proprio i lavoratori licenziati nellagosto del 2012 che, in parte, sarebbero costretti ad attendere le chiamate successive per tornare a lavorare.
Non quadra, poi, la definizione della graduatoria, continuamente oggetto di modifiche. Siamo alla quarta versione pubblicata ieri. Diverse segnalazioni sono pervenute in ordine a probabili manovre poco chiare che si sarebbero perpetrate nella stesura della graduatoria.
Un fallimento totale su tutta la linea, quello dellesecutivo regionale e della dottoressa Corsello, dirigente generale-tutto-fare del dipartimento Formazione professionale con linterim per il Lavoro che rischia di risucchiare anche il progetto Prometeo.
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