Annullata con rinvio. Secondo i giudici della Corte di Cassazione il processo a carico di Fausto Fagone deve tornare ai nastri di partenza. Il politico – ex sindaco di Palagonia ed ex deputato regionale del Pid – era stato condannato in Appello a 12 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Il suo era uno dei nomi di maggiore spicco del processo Iblis sull’intreccio tra mafia, politica e imprenditoria in Sicilia. Superato, in popolarità politica, solo dall’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo e dal fratello di lui Angelo.
A rendere nota la notizia dell’annullamento con rinvio sono i legali di Fagone, Valerio Spigarelli e Luigi Cuscunà. «In attesa delle motivazioni della Corte – scrivono gli avvocati – rileviamo come la decisione costituisca un primo passo verso la piena innocenza di Fausto Fagone». Nelle 144 pagine della condanna d’Appello, i giudici tratteggiano quello che definiscono, senza troppi giri di parole, «un accordo stabile con la cellula mafiosa di Palagonia».
Voti e sostegno elettorale, secondo i magistrati, in cambio di «incondizionata disponibilità politica e amministrativa da parte dell’imputato». A finire sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori sono in particolare le elezioni regionali del 2008, quando Fagone scende in campo con l’Unione democratica di centro. In questa tornata si sarebbe sviluppato il presunto accordo tra il politico e i Santapaola-Ercolano.
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