Un equilibrio che resterà in bilico anche per le prossime settimane, ma che è pur sempre un equilibrio. E in una giornata in cui nulla è stato scontato, compresa l’esistenza stessa della legislatura, non è poco. L’accordo, alla fine, prevede l’accantonamento del disavanzo di questo triennio (546 milioni di euro in tutto), di cui la Regione non ha ancora ottenuto la dilazione nei trent’anni. Insomma, qualora la Sicilia ottenesse da Roma la rateizzazione del debito di questo triennio, i 167 milioni che si libererebbero verrebbero investiti secondo quanto concordato tra le forze della coalizione. Un artifizio politico, per intenderci, che consente però una tregua nel caos istituzionale di questa sessione di Bilancio.
Poco meno di 9 milioni verrebbero destinati ai Pip; 20 milioni ai consorzi di bonifica; 8,8 milioni all’Esa; 53 milioni per i forestali; due milioni per lo sport; 48 milioni per il trasporto pubblico locale; 7 milioni ai precari e 1,5 milioni alle Terme di Sciacca. Per un totale di poco più di 149 milioni di euro, ai quali si sommano i circa 18 milioni della ex tabella H.
Così verrebbe ripristinato il contributo inizialmente tagliato di 300mila euro all’Unione Italiana Ciechi; 200mila euro al centro regionale Hellen Keller; 300mila euro alla Stamperia Braille; poco più di 2,1 milioni di euro per le indennità in favore dei cittadini affetti da forme gravi di talassemia; 50mila euro al Teatro Stabile di Catania; 1,4 milioni al Bellini di Catania; 700mila euro alla Fondazione Pirandello e 40mila, rispettivamente, al teatro di Messina e all’Inda di Siracusa. Restando sul fronte dei teatri, 300mila euro all’Orchestra Sinfonica siciliana, 265mila al Teatro Massimo di Palermo, 12mila euro alle Orestiadi di Gibellina.
Ancora, un milione e mezzo di euro finirà nel fondo destinato allo sviluppo della propaganda di prodotti siciliani; 1,6 milioni al fondo unico regionale per lo spettacolo; 500mila euro alle spese per la conduzione, ivi compresi i canoni dei terreni, dei vivai di viti americane e di piante fruttifere.
All’Istituto Incremento Ippico di Catania andrebbero (sempre qualora il disavanzo possa essere spalmato sui 30 anni) quasi 300mila euro, più o meno lo stesso importo destinato invece al Consorzio per la ricerca sulla filiera lattiero casearia. All’istituto zootecnico andrebbero 755mila euro, mentre all’istituto regionale della vite e del vino andrebbero 500mila euro; 600mila euro ciascuno, rispettivamente, al funzionamento dei Consorzi per la formazione dei divulgatori agricoli e alle scuole paritarie.
Sul fronte dell’istruzione e della Formazione, ecco un milione di euro destinato ai percorsi di formazione legati all’obbligo scolastico; 2,4 milioni per gli Ersu; 570mila euro ai consorzi universitari e 500mila euro alle scuole di servizio sociale. Un milione, infine, sarebbe destinato a titolo di rimborso ai Comuni per le spese relative al ricovero dei minori disposto dall’autorità giudiziaria.
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