Porto Messina, accordo tra Comune e Autorità  Accorinti: «Zona falcata dedicata alla cultura»

Dalle parole ai fatti. Tre giorni dopo il sopralluogo nella zona falcata, Autorità portuale, Comune e Regione hanno siglato il patto per la Falce che consentirà la definitiva riqualificazione dell’intera area portuale. A dettare le linee guida dei futuri lavori di bonifica sarà il nuovo piano regolatore del porto che è in attesa di approvazione. Quella di ieri può diventare una firma storica, anche perché si è messa fine a una querelle che andava avanti da anni e riguardava la titolarità delle aree della zona falcata. Palazzo Zanca ha deciso di rinunciare allo storico contenzioso con l’Autorità portuale e a concludere l’iter entro 90 giorni. Di contro l’authority non intraprenderà azioni di rivalsa. L’accordo prevede una durata di tre anni e alla scadenza potrà essere rinnovato.

I due enti hanno fissato il cronoprogramma: dieci giorni per definire i parametri urbanistici del Pio, il piano di inquadramento operativo della zona falcata,  entro 45 giorni l’Autorità dovrà sottoporre all’assessorato Territorio, il rapporto ambientale. Altre due settimane per formalizzazione la rinuncia dei contenziosi da parte del Comune. L’assessorato, esaurita la fase di consultazione, dovrà svolgere entro 30 giorni, in collaborazione con l’Autorità portuale, le attività preliminari a predisporre il proprio parere.

«L’impegno di tutti gli enti coinvolti a una rapida approvazione del piano regolatore portuale, bloccato dal 2007 – ha dichiarato il sindaco – va di pari passo con una drastica riduzione delle cubature massime nella zona falcata, che verrà destinata davvero alla pubblica fruizione, in linea con la destinazione paesaggistica che darà il giusto risalto alle straordinarie bellezze architettoniche e naturali di tutta l’area. Immagino una zona falcata in cui ogni cittadino possa godere liberamente del mare e della straordinaria offerta culturale proveniente dalla cittadella e dalle sue risorse». Niente porticcioli turistici con torri alte 50 metri quindi, ma spazio alla cultura. «Non escludo che si possa realizzare in futuro anche un porticciolo, ma non come era stato prospettato nello studio di fattibilità commissionato dall’Autorità Portuale, e meno che mai in quella zona. L’importante è rispettare la naturale vocazione di quell’area non cementificandola».

Come già visto lo scorso sabato, l’università avrà un ruolo di coordinazione. Sarà una sorta di cabina di regia. Nel patto è infatti prevista l’istituzione di un tavolo tecnico tra i sottoscrittori, da tenersi nella sede dell’ateneo col compito principale di sostenere e promuovere l’attuazione del Piano regolatore portuale per le zone individuate come Fal2 e Fal3. La prima riunione sarà esattamente tra 30 giorni e servirà a definire impegni, anche economici, a carico dei vari enti, per attuare gli oneri relativi al Pio, compresa la bonifica delle aree.

Simona Arena

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