Politiche, Marco Consoli nome buono a sinistra Scialfa candidata? Mal di pancia in Forza Italia

L’avvicinarsi delle elezioni politiche del prossimo 4 marzo, sull’amministrazione Pd del sindaco di Catania Enzo Bianco, pare avere l’impatto di uno sciame sismico di intensità sempre crescente. Dinamica analoga si era registrata prima delle scorse Regionali, quando pezzi di maggioranza consiliare migrarono verso il centrodestra. Stavolta la disarticolazione tocca anche la giunta. Dopo l’addio di Valentina Scialfa – clamorosamente indicata fra i possibili candidati di Forza Italia – un altro colonnello del Bianco quater, il vicesindaco Marco Consoli Magnano di San Lio potrebbe sacrificare la poltrona sull’altare del tentativo di una scalata verso Roma ed un posto in Parlamento. 

Lui lo ammette già da qualche giorno – «Ѐ vero, c’è un ragionamento in corso con il centrosinistra per una candidatura che credo meritata dopo anni di politica al servizio della città», spiega a MeridioNews – allontanando inoltre l’ipotesi di repentino abbandono dell’incarico che sembrava aver preso corpo nelle ultime settimane. Le dimissioni, per vicesindaci e assessori, non sarebbero obbligate come nel caso di sindaci e presidenti di ex province e regioni e solo ad accettazione della candidatura – o direttamente in caso di elezione – Consoli potrebbe lasciare palazzo degli Elefanti. Sognerebbe di fare lo stesso l’assessore Salvo di Salvo, ma al momento la strada per una collocazione, via Udc, nella «quarta gamba» moderata del centrodestra sembra in salita. 

Uno o più tasselli della giunta Bianco, presto o tardi, potrebbero comunque staccarsi, anche se non solo per rinsaldare, stavolta, il mosaico del centrodestra. Bianco piangerebbe sì, ma con un occhio. A patrocinare l’operazione Consoli ci sarebbe infatti il deputato Luca Sammartino, cui di recente si è molto avvicinato il vicesindaco. La carriera politica di quest’ultimo era iniziata da consigliere comunale nell’Mpa di Raffaele Lombardo. Poi la presidenza del Consiglio di Catania, sempre da autonomista, durante la sindacatura Stancanelli e, con un salto dopo le Comunali del 2013, il posto da vicesindaco di Bianco, maturato in quota Megafono. Prima c’era stata anche una candidatura alle Regionali del 2012 – a sostegno di Gianfranco Micciché – nello scomparso partito di Gianfranco Fini Futuro e Libertà, mentre, da due anni a questa parte, Consoli ha aderito al Centro Democratico di Bruno Tabacci. Adesso la sterzata ad un curriculum politico già denso, arriverebbe da candidato nel listino proporzionale del Pd. Ma non è escluso neppure un posto in una delle liste minori che dovrebbero apparentarsi al partito di Renzi. Tabacci, intanto, ha ceduto il simbolo di Cd ai radicali di Emma Bonino, per facilitare la presentazione della lista liberal +Europa, anch’essa parte del centrosinistra.

Il sindaco, intanto, avrebbe contenuto l’irritazione che pare invece sia stata di ben altra portata nel caso Scialfa. Sulla stampa era arrivata però l’ammissione di un «profondo rammarico» davanti alla scelta di «voltare pagina» della delegata allo Sport. Il nome dell’ex assessora viene ora accostato,come detto, a Fi. Scialfa, vicina all’ex senatore lombardiano ed ex assessore di Crocetta Giovanni Pistorioanche lui accreditato per un posto in listino via Udcè stata in giunta in veste civica, ma l’idea di una discesa in campo azzurra sta già rinfocolando la ribellione dei forzisti catanesi, specie nell’ala destra del partito.

Marco Falcone, assessore regionale delle Infrastrutture e primo eletto catanese di Fi alle ultime Regionali, ha promesso «barricate per far valere il nostro no a Scialfa» dalle pagine de La Sicilia. L’eurodeputato Salvo Pogliese, possibile avversario di Bianco alle Amministrative, si era limitato, sempre sul giornale catanesead un «no comment» che non stupisce il deputato Basilio Catanoso

«Scialfa con noi? Non mi risulta, e per questo credo che non ci sia nulla da smentire», dice a MeridioNews. L’ex An, in parlamento dal 2001,  potrebbe cercare l’elezione per la quinta volta da candidato del centrodestra nel collegio uninominale di Acireale. «Non so cosa ci sia di vero su questa possibile adesione a Fi, dobbiamo ancora riunirci per decidere sui candidati», aggiunge. Che l’accordo sul nome di Scialfa si sia chiuso a Roma, magari con il benestare di supervisori delle liste come Paolo Romani e Niccolò Ghedini, è idea che ugualmente non convince il parlamentare di Acireale: «Il loro vaglio sui candidati è finale – precisa Catanoso – comunque se c’è da paracadutare qualcuno lo si fa con nome e  provenienza da altre Regioni, mentre in questo caso parliamo di una figura catanese, non ci sarebbe motivo di farlo».

Francesco Vasta

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