Che Salvo Pogliese non ci stesse davanti alla sospensione scaturita dalla nuova applicazione della legge Severino era parso chiaro dal primo momento. Adesso è arrivata anche l’ufficialità del ricorso presentata dai suoi legali al tribunale civile di Catania. Gli avvocati Eugenio Marano e Claudio Milazzo chiedono di disporre «il pieno esercizio del diritto di elettorato passivo di Pogliese, comunque idoneo a garantire la prosecuzione del proprio mandato elettorale quale sindaco di Catania e della Città metropolitana».
Al centro della querelle c’è la modalità con cui vanno conteggiati i 18 mesi di sospensione scattati nel momento in cui Pogliese è stato condannato in primo grado a quattro anni e tre mesi nel processo Spese pazze all’Ars. Per i legali di Pogliese, il conteggio non si sarebbe dovuto interrompere anche durante la fase in cui la misura cautelare è stata congelata per un precedente ricorso sull’applicabilità della legge Severino. Per la prefettura di Catania, invece, i termini sono ripartiti nel momento in cui quest’ultimo nodo è stato sciolto.
Dopo essere stato sospeso all’indomani della sentenza del tribunale di Palermo, il 23 luglio 2020, Pogliese era tornato in carica a dicembre dlelo stesso anno. La nuova sospensione, invece, è partita il 24 gennaio scorso.
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