Pippo Fava, tutti i suoi film al cinema King Gli organizzatori: «Un kolossal senza eroi»

«Vogliamo portare il pensiero di Fava tra la gente, e con esso quel tipo di giornalismo, di fantasia, di creazione». È l’obiettivo dei giovani di Nomadica, circuito autonomo per il cinema di ricerca gestito da ragazzi tra i 25 e i 35 anni, che in collaborazione con la Fondazione Fava, le Teche Rai e Fuori Orario, porteranno in giro per l’Italia le opere pensate per la tv e per il cinema di Giuseppe Fava, il direttore dei Siciliani che fu anche scrittore, drammaturgo, sceneggiatore e pittore. Partiranno proprio da Catania, la città che lo ha adottato e ucciso per mano della mafia il 5 gennaio del 1984, con due giorni di proiezioni – il 9 e il 10 gennaio – al cinema King di via De Curtis.

L’omaggio al cinema di Fava, dal titolo Prima che vi uccidano. Giuseppe Fava, idea di un’isola, toccherà diverse città d’Italia. Dopo la tappa siciliana, sarà la volta di Roma (Cineteca Nazionale), Torino (Museo Nazionale del Cinema), e Scampia (Gridas – gruppo di risveglio dal sonno). Oltre ai film La violenza, diretto da Florestano Vancini e musicato da Ennio Morricone, e Gente di rispetto, con la regia di Luigi Zampa, tratti dal testo teatrale e dal romanzo omonimi di Fava, sarà proiettato il più famoso Palermo oder Wolfsburg, trasposizione cinematografica de La passione di Michele e vincitore dell’Orso d’Oro a Berlino nel 1980, di cui il giornalista di Palazzolo Acreide fu sceneggiatore. Ma la rassegna itinerante sarà anche l’occasione per riscoprire due serie televisive prodotte per la nascente RaiTre regionale, andate in onda una sola volta nel 1982 e poi cadute nell’oblio: i sei episodi dei Siciliani e i tre della serie Effetto luna sulla Sicilia ellenica.

I primi sei film raccontano «gli aspetti più agghiaccianti dell’isola», come dichiararono lo stesso autore e il regista Vittorio Sindoni con cui li realizzò. «Una definizione che può essere traslata a tutti i film e all’opera di Fava che mostrano gli aspetti più agghiaccianti della società, oggi ancor più di ieri, perché sono documenti illuminanti, utili, originali, tanto nei contenuti che nelle forme», dice Giuseppe Spina, ideatore e fondatore di Nomadica. In questi film Fava sta davanti e dietro la macchina da presa, è giornalista e attore, e la sua voce accompagna le immagini con racconti e analisi. La seconda serie è ispirata ai legami dell’isola con la Grecia e contiene la messa in scena dell’opera teatrale Foemina Ridens, che viene così impressa su pellicola. Completamente dimenticata, sono stati proprio i membri di Nomadica a riscoprirla: «Sono tre regie dirette personalmente da Fava, a nostro avviso completamente libere e sperimentali, se si considera, inoltre, che erano fatte per la Tv», afferma Spina.

In questo mosaico di video che raccontano la Sicilia, e non solo, l’organizzatore coglie «la relazione con alcuni tratti tipici dei kolossal cinematografici, per l’epopea che vi si racconta e per la quantità di personaggi presenti nelle storie», dice. «Ma senza divismo e esagerazione romantica – aggiunge – Non ci sono eroi, le scene di povertà, di violenza, di potere sono spesso dure e impressionanti a causa della loro crudezza». E lo sono per mostrare la verità sulla società. «In realtà Fava trasporta in linguaggio cinematografico tutta la sua opera scritta e immaginata – spiega Spina – Ogni film ha tematiche differenti, per questo dove possibile cerchiamo di organizzare la proiezione completa, perdendone uno qualsiasi perdi un pezzo fondamentale». Per questo ai suoi coetanei, e non solo, consiglia di andarli a vedere e di non permettere che vengano dimenticati. Lui stesso li ha visti per la prima volta solo un anno fa.

«Crediamo sia importante riportare questi film nelle sale – dice Spina – Il pensiero di Fava è fondamentale oggi, e l’audiovisivo è un mezzo rapido, diretto, che lui ha utilizzato benissimo. E con uno spirito che ha molto in comune con la nostra pratica, che è quella di diffondere documentari e film sperimentali e di finzione prodotti in modo autonomo». E assicura, «la retrospettiva è itinerante e andrà avanti ad libitum, come accade sempre per Nomadica».

 

 

Agata Pasqualino

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