«Il cadavere del piccolo Gioele Mondello è abbastanza compromesso. Il dato più evidente è che è stato aggredito da macro fauna». Così ha riferito Giuseppina Certo, la medica legale consulente della famiglia Mondello uscendo dalla camera mortuaria dell’ospedale Policlinico di Messina dove si è svolta l’autopsia sul corpo del bambino di quattro anni ritrovato lo scorso 19 agosto tra le campagne di Caronia. Iniziata poco prima delle 10.30, si è conclusa dopo circa quattro ore, qualche minuto dopo le 14. «Al termine di tutte le operazioni avremo un quadro definitivo e completo – ha detto la medica legale della procura di Patti Elvira Ventura Spagnolo, la stessa che ha già eseguito l’esame autoptico su Viviana Parisi, la madre del bimbo – Al momento, si tratta di agire per singoli passaggi non tralasciando alcunché ed evitando di perdere elementi che potrebbero essere utili».
L’esame autoptico sui resti del bambino è stato affidato a un pool di esperti. «Siamo un gruppo ben affiatato abbiamo diverse professionalità che cooperano e collaborano nelle attività – ha ribadito la medica legale – Cercheremo di fare del nostro meglio per ottenere tutto il possibile dal cadavere». Come prima indagine è stata fatta una tac, poi si è proceduto con le analisi da parte dell’entomologo, dello zoologo forense e successivamente con le varie attività di ispezione, analisi, prelievo di campioni. Nel corso dell’esame autoptico è stata effettuata la valutazione dello status dei resti cadaverici anche in correlazione con il contesto ambientale e faunistico. Tutte le valutazioni saranno poi fatte concatenando i vari risultati.
«Tutto richiederà ulteriori approfondimenti – ha chiarito Spagnolo – I passaggi successivi saranno ulteriori analisi sia sugli indumenti sia sui resti». Il team di esperti avrà 90 giorni di tempo per presentare la relazione. «Come nel caso della madre, è tutto da analizzare in laboratorio», ha spiegato l’entomologo Stefano Vanin. «Capisco il bisogno di risposte, ma c’è un milione di insetti – ha sottolineato – e, finché non li analizzeremo in laboratorio, non si potrà dire molto». Al momento, non è ancora chiaro se il bambino sia morto vicino alla madre o nel luogo in cui invece sono stati ritrovati i resti. Per stabilire il luogo e il momento della morte di Gioele potrebbe essere utile anche l’analisi del terriccio e delle piccole pietre che sono state trovate tra i resti del corpo. A occuparsi della parte relativa alla geologia forense e all’analisi dei terricci e del territorio è la geologa forense, incaricata dalla procura di Patti, Roberta Somma. «Dobbiamo vedere quale sarà la compatibilità dei terricci con i reperti e con i luoghi. È un lavoro complicato ma – ha precisato – il fatto che sia passato molto tempo per il mio lavoro non è un ostacolo». Allo stato attuale, dunque, non è ancora possibile mettere nessun punto fermo.
Intanto, nel laboratorio di Genetica forense della polizia scientifica di Palermo oggi si svolgono altri accertamenti irripetibili. Si tratta, in particolare, di «sei campionature effettuate lo scorso 6 agosto all’interno della Opel Corsa». L’auto a bordo della quale viaggiavano madre e figlio lo scorso 3 agosto prima di avere l’incidente all’interno della galleria Pizzo Turda e scomparire. L’obiettivo degli esami sulle tracce biologiche è «verificare la presenza di profili genetici per altrettante comparazioni». Gli esperti, nominati dal procuratore di Patti Angelo Cavallo, dovranno accertare di che tipo di tracce biologiche si tratta e, soprattutto, se sono recenti. Ulteriori accertamenti riguardano poi anche il materiale biologico prelevato sul cadavere della donna, trovato l’8 agosto in contrada Sorba Marinata «al fine di estrapolare il profilo genetico da comparare con quello estrapolato dal prelievo di saliva della madre di Viviana Parisi».
Dopo quello che è terminato ieri sera poco prima delle 21, domani mattina è previsto un nuovo sopralluogo tra le campagne di Caronia per la ricerca di altri resti umani del piccolo Gioele. In programma ci sarebbe anche il disboscamento di altre zone vicino al luogo in cui sono state trovate alcune parti del corpo di Gioele. «Faranno ulteriori ricerche nella zona – conferma l’avvocato Pietro Venuti, il legale della famiglia Mondello – perché ci sono ancora delle parti mancanti del corpo del bambino».
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