Periferie, governo fa marcia indietro: 200 milioni in Sicilia Via a progetti per strade, parchi, caserme e reti fognarie

Boccata d’ossigeno per i Comuni di Palermo, Catania, Enna, Caltanissetta, Agrigento, Ragusa, Siracusa e Trapani e le città metropolitane di Palermo, Catania e Messina. Sbloccato ieri sera il piano periferie che il decreto Milleproproghe aveva posticipato di un paio d’anni. Via libera dunque ai circa 200 milioni di euro destinati alle periferie siciliane per la realizzazione di numerosi interventi, da nuove linee tramviarie alle reti fognarie, passando per caserme, parchi urbani, spazi verdi. Nel dettaglio, la Sicilia potrà contare su 40 milioni di euro per ciascuna delle tre aree Metropolitane di Palermo, Catania e Messina, 18 milioni per i Comuni di Palermo e Ragusa, 16 per Catania e Agrigento, 13 Siracusa, circa otto milioni a Caltanissetta, oltre 4,5 milioni ciascuno per Trapani ed Enna.

Già nel 2019 partiranno i primi interventi, mentre per i Comuni che avevano già anticipato alcune risorse per i progetti sulle periferie arriva dalla Conferenza unificata l’ok alla copertura delle cifre. I dettagli sono definiti nell’accordo siglato tra il governo, le Regioni, l’Associazione nazionale dei Comuni e l’Unione delle province, che consente la prosecuzione «degli interventi – si legge nel documento – previsti nelle convenzioni e ai fini dell’erogazione degli stanziamenti relativi al Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle Città metropolitane e dei Comuni Capoluogo di Provincia».

Secondo il presidente dell’Anci Sicilia, Leoluca Orlando, si tratta di «un’importante vittoria per cui esprimiamo grande soddisfazione e per cui ringraziamo i tanti sindaci italiani che nei giorni scorsi a Palermo, durante la manifestazione Milleperiferie, in rappresentanza dei propri cittadini e dei loro interessi, hanno sottoscritto un documento condiviso contro il blocco dei fondi per le periferie».

«Un traguardo rilevante per tutte le amministrazioni comunali – prosegue Orlando – che potranno continuare a pianificare investimenti con effetti a lungo termine e con un occhio attento allo sviluppo sostenibile, migliorando la qualità della vita dei cittadini, creando opportunità di impresa e occupazione e coprendo anche le spese che hanno già sostenuto o si sono impegnati a sostenere nel 2018».

Piena soddisfazione anche da parte del deputato forzista Tommaso Calderone, convinto che grazie all’accesso a 1,6 milioni di euro (per tutti i 96 Comuni beneficiari), sarà possibile «riqualificare i nostri tessuti comunali, i quali necessitano di sostanziali interventi di bonifica. Le attività imprenditoriali che nasceranno – conclude Calderone -, faranno da volano per l’economia isolana, creando nuova occupazione e migliorando la qualità dei residenti».

Miriam Di Peri

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