Il Partito democratico di Acireale riparte da Sebi Leonardi. È suo il nome attorno al quale gli iscritti acesi al partito si sono ritrovati ieri sera, in occasione del congresso cittadino, e da cui partiranno verso un futuro che si augurano diverso dal passato. Ma, per farlo, i partecipanti hanno deciso di puntare su chi è stato protagonista – non da solo – dell’ultima sconfitta elettorale. Quella alle amministrative dello scorso maggio, dove Leonardi – candidato sindaco di una coalizione che, oltre al Pd, comprendeva anche Articolo 4, il Megafono e la lista legata all’ex consigliere provinciale Santo Primavera – ha perso la contesa già al primo turno, arrivando terzo dietro al futuro sindaco, Roberto Barbagallo, e al candidato di centrodestra Michele Di Re.
Quella sconfitta, seppur per una manciata di voti (a fine scrutinio la differenza tra Leonardi e Di Re fu di poche centinaia di preferenze), per molti rappresentò il de profundis di un’esperienza che era apparsa vacillante sin dalla sua origine, con il rifiuto delle primarie di coalizione, l’imposizione del candidato e poi ancora le alleanze pre-elettorali e quelle – seppur non ufficiali – prima del ballottaggio, quando due sostenitori di Leonardi finirono tra gli assessori designati dal centrodestra. Da quel momento di cose, dentro e attorno al Pd, ne sono successe. Scissioni interne, proposte per la formazione di un nuovo circolo, aspre critiche al segretario uscente Antonio Raciti (padre del segretario regionale Fausto), prese di posizione da parte dei giovani del partito, e per finire quelle che possono essere ritenute vere e proprie epurazioni. Di questo e altro ancora si è parlato ieri sera all’interno del Palazzo del Turismo. Ma il tutto senza toni esasperati e in nome dell’unità.
Allargare il consenso. Sebi Leonardi sarebbe, nonostante la performance elettorale, l’uomo adatto per la rinascita del Pd acese. Ne è convinto il segretario provinciale Enzo Napoli che, parlando poco prima della proclamazione all’unanimità di Leonardi a nuovo segretario cittadino, ha sottolineato come la figura del già candidato sindaco offra garanzie: «Ci rivolgiamo a lui non solo per le sue capacità organizzative, ma perché oggi rappresenta la figura attorno a cui si è raccolto più consenso – ha detto il segretario – Bisogna continuare su un progetto che ritengo valido, ma coinvolgendo anche quelle parti della città, penso alle periferie, che oggi non riusciamo a raggiungere. Si tratta di fasce sociali legate al voto inteso come merce di scambio. L’obiettivo deve essere quello di riuscire a fare breccia anche tra queste persone, comunicando l’importanza del progetto politico».
Area metropolitana: bando ai campanilismi. Tra i temi discussi nel corso del congresso c’è stato spazio anche per uno degli argomenti più caldi dell’attualità siciliana: la decisione da parte dei Comuni di aderire all’area metropolitana oppure lavorare per la formazione di liberi consorzi. A tal proposito, il Pd di Acireale ha pubblicamente sostenuto una strada in controtendenza con quanto sta accadendo in città, dichiarando che la scelta più giusta sarebbe quella di ritornare dentro l’area metropolitana di Catania. Ad Acireale, però, il consiglio comunale uscente già a marzo aveva deliberato all’unanimità l’uscita, scelta che è stata raccolta anche dalla nuova amministrazione che da settimane ha avviato un dialogo con altri 38 Comuni per la costituzione di un consorzio che abbracci la fascia jonica: «Bisogna stare attenti – ha dichiarato Napoli – a perseguire questa ipotesi. Spesso sembra che la volontà sia quella di creare un consorzio, così che si possa dire che Acireale sia, da capofila, una provincia a se stante. I ragionamenti, però, devono essere di un’altra natura, concentrandoci sulla progettualità».
«Inaccettabile la nascita di un nuovo circolo». È stato con queste parole che il segretario ha poi fatto riferimento ai dissidenti interni al Partito democratico che, dopo aver sostenuto coalizioni diverse in campagna elettorale, nelle scorse settimane avevano ufficializzato l’intenzione di voler far nascere un secondo circolo cittadino: «Trovo inaccettabile che davanti a una candidatura che non si condivide, piuttosto che disimpegnarsi, si arrivi a sostenere coalizioni avversarie, per poi finire con l’essere subalterni ad altre logiche politiche», ha affermato, accompagnato da un lungo applauso. In sala nessun dissidente, né esponente della corrente Pensiero democratico (alleatasi alle elezioni con la lista di sinistra Acireale Bene Comune) né coloro – gli assessori Nando Ardita e Francesco Fichera – che hanno sposato il progetto di Cambiamo Acireale. Ardita, impegnato in un evento organizzato dal Comune, ha dichiarato: «Onestamente mi sarebbe piaciuto esserci, ma a quanto pare sono fuori dal partito», ha dichiarato con un sorriso. Il riferimento dell’assessore va alle parole pronunciate nei giorni scorsi da Napoli, ribadite anche ieri sera: «Rimane la voglia di riavvicinare chi si è allontanato, ma bisogna mettere dei punti chiari: chi è stato candidato con altre coalizioni per due anni non avrà la tessera del partito».
Giovani, la risorsa. Napoli ha poi avuto parole di elogio nei confronti dei giovani del Pd acese: «Chiedo scusa se ogni tanto ho avuto un atteggiamento poco paziente – ha ammesso il segretario – ma una cosa deve essere chiara. I giovani di questo circolo sono una risorsa enorme». Riguardo poi alla richiesta di rinnovamento generazionale che nelle scorse settimane era confluita in un documento con cui, in maniera esplicita, i firmatari chiedevano un cambiamento di marcia e si dichiaravano pronti a vivere da protagonisti il nuovo corso, Napoli ha dichiarato: «Quella del rinnovamento generazionale è una questione che, se usata schematicamente, rischia di non produrre risultati». Tuttavia, il segretario ha confermato che ci può essere spazio per i giovani all’interno del Pd, facendo riferimento all’elezione a segretario regionale di Fausto Raciti.
Umiltà e impegno. «Non potevamo permetterci un congresso di divisione, perché ciò avrebbe alimentato un senso di confusione di cui la città in questo momento non aveva bisogno», ha detto Napoli ringraziando le correnti che hanno ritirato candidature alternative a Leonardi. «La mia è una candidatura di servizio, io voglio lavorare con l’umiltà che mi contraddistingue. Ognuno avrà il massimo spazio possibile, compresa l’organizzazione giovanile del partito. Voglio che stiano un passo avanti a me. Dobbiamo dare un futuro forte al Pd», ha commentato il nuovo segretario. Poi un ringraziamento a chi lo ha preceduto: «Ringrazio di cuore Antonio Raciti – ha concluso Leonardi – il cui unico errore è stato essere sempre una persona onesta e perbene. Mi consegna un partito forte, vitale, unito. Spero di farlo crescere ulteriormente».
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