Si sta consolidando come una delle realtà più produttive del territorio, in grado di garantire una costante crescita occupazionale. È Netith (Network for innovation and tecnology hub), il progetto imprenditoriale nel settore informatico, attivo dal novembre del 2017 non solo nelle attività di call center, ma anche di servizi, incubazione di impresa e digitalizzazione di documenti, al cui vertice c’è Franz Di Bella che ha deciso di organizzare una serata di gala lo scorso 31 luglio. «Abbiamo fatto festa perché abbiamo assistito a una rinascita – dichiara a MeridioNews il segretario generale provinciale della Cgil, Giacomo Rota – ma c’è bisogno di andare avanti per riassorbire tutti gli ex dipendenti del call center Qè».
Sono sei le commesse di cui l’azienda sta curando i servizi con trecento lavoratori – fra assunti a tempo indeterminato e a progetto – molti dei quali sono ex dipendenti Qè: in particolare 75 lavoratori per Inps e Inail e 25, dopo la formazione, per i servizi Enel. Al momento, sarebbero una settantina i dipendenti che non sono rientrati nel riassorbimento (esclusi coloro che hanno rinunciato o hanno scelto di intraprendere altre strade lavorative). «Continueremo a lavorare – aggiunge il segretario della Cgil – perché diminuisca il numero dei lavoratori a progetto e crescano quelli a tempo indeterminato».
Soddisfatto Franz Di Bella l’imprenditore che, insieme al fratello Salvo, ha creduto e investito in questo progetto. «Netith rappresenta l’impegno di un territorio – dichiara – per reagire di fronte a una situazione penosa dal punto di vista lavorativo e occupazionale e l’abbiamo fatto mettendo in piedi un’azienda che è diventata punto di riferimento per il territorio». Allo stato dei fatti, Netith cura i servizi per conto di Inps, Inail e a breve attiverà Enel. Sono già attive anche Vodafone, Sky, Eni gas e luce e Fastweb.
«Questo è un progetto che ha ancora un ampio margine di miglioramento – sostiene l’imprenditore – e noi vogliamo continuare a investire sul territorio. A breve – anticipa – apriremo anche un secondo edificio dove c’è la possibilità di collocare risorse per offrire una pluralità di servizi al mercato». Quello di Netith, intanto, può essere registrato come un risultato positivo ottenuto dalla sinergia di sindacati, istituzioni e imprenditoria che hanno iniziato a rispondere agli appelli disperati degli ex lavoratori Qè.
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