Continua a bruciare il territorio di Adrano, in particolare la zona di monte Intraleo, nel Parco dell’Etna. Da circa quattro giorni la zona è soggetta a continui incendi che ne stanno divorando i boschi. Da questa mattina poco dopo le 10.30 le fiamme si sono fatte particolarmente intense, con il fuoco che ha preso particolare vigore: sul posto da ore stanno operando alcune squadre della Forestale, ma non riescono ad arrestare l’avanzata delle fiamme. Per tentare di arginarne l’azione devastatrice in mattinata c’è stato l’intervento di un canadair e di un elicottero. I tentativi di spegnimento si stanno facendo ogni ora più pressanti perché si tenta di evitare che il vasto rogo, anche se non si sa ancora con certezza quanti ettari abbia coinvolto, possa raggiungere le villette nella zona. Anche nel pomeriggio è stato necessario l’intervento di un mezzo aereo. Il fuoco è comunque ben alimentato soprattutto dal vento.
Altro incendio di vaste proporzioni – si parla di circa un chilometro – sta interessando la zona di contrada Valleimpero, nel Parco dell’Etna, in territorio di Linguaglossa. Le fiamme hanno divorato noccioleti e castagneti. A operare uomini della Forestale, supportati da un mezzo aereo intervenuto sia in mattinata che nel pomeriggio. Incendio anche a Santa Maria di Licodia intorno alle 14.30 nei pressi della strada Mancusi Sottana, a ridosso della strada statale 284. Le fiamme hanno distrutto sei automezzi presenti all’interno di un rivenditore di autocarri licodiese. L’incendio sarebbe partito da un terreno incolto attiguo alla statale, ricco di sterpaglie, per poi propagarsi fino all’interno della rivendita. Qui le fiamme hanno divorato – tra le altre cose – un’automobile, destinata comunque alla demolizione, e un mezzo cassonato. A spegnere il rogo i vigili del fuoco del comando provinciale giunti sul posto con due autobotti. Sul posto è arrivata anche la pattuglia della locale stazione dei carabinieri per accertare eventuali ipotesi di reato e la polizia stradale di Randazzo che ha regolato il traffico.
Non si placano, intanto, le polemiche derivanti dagli incendi del 12 luglio avvenuti a Misterbianco e a Motta Sant’Anastasia. Qui è andato del tutto distrutto un capannone dove trovavano collocazione due ditte specializzate nella logistica, la Codime e la Savise Express. Ancora oggi sono presenti gli uomini del 115 del distaccamento di Paternò. «Proprio ieri sono venuti i periti e hanno accertato circa due milioni e 800mila euro di danni derivanti dal fuoco – dice a MeridioNews uno dei soci della Codime, impegnato con altri collaboratori a sgombrare gli uffici amministrativi, l’unica ala del capannone che si è salvata – Fortunatamente siamo assicurati. Il capannone era ricco di materiale di diverso tipo: vernici, cartoni, alimentari e altro ancora, tutto facilmente infiammabile. Non so se il capannone poteva essere salvato, ma ritengo che comunque i danni potevano essere limitati. La prima chiamata ai vigili del fuoco è stata fatta alle 12.50, i pompieri sono poi arrivati alle 17.30, peraltro provenienti da Enna. Per il momento stiamo lavorando perché abbiamo un altro capannone, ma più piccolo rispetto a quello andato distrutto. Questa situazione potrebbe incidere sull’aspetto occupazionale, soprattutto se i tempi di rimborso dell’assicurazione si dovessero rivelare lunghi».
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