Il delegato al Verde contatterà il magistrato Petralia, titolare dell'inchiesta, per chiedere di rendere fruibile almeno la zona verde, quella che può essere frequentata senza rischi per la salute. «Non appena la Procura ci darà il via libera, siamo pronti ad aprire l'indomani», assicura
Parco Cassarà ancora chiuso dopo 2 anni L’assessore Raimondo: «Scriverò ai pm»
Il Comune va in pressing sulla Procura per riaprire almeno la zona verde del Parco Cassarà. Quella che può essere frequentata da mamme, bambini e sportivi senza rischi per la salute. La zona rossa, ovviamente, resterà interdetta. A margine della conferenza stampa sulla donazione all’Orto Botanico di un terreno di 13mila metri quadrati da parte di Unicredit, l’assessore al Verde Francesco Maria Raimondo fa il punto della situazione: «Basta aspettare, scriverò ai pm».
Il polmone verde, 26 ettari di prati, boschetti e arbusti, doveva diventare la nuova Favorita e invece è chiuso da quasi due anni (aprile 2014), perchè sotto terra i magistrati ci hanno trovato di tutto: metalli pesanti, amianto, resti di pneumatici, rifiuti industriali. Pensare di bonificare l’intero parco per adesso è impossibile: potrebbero servire milioni di euro. Quello che si può fare e rendere nuovamente fruibile il lato di corso Pisani, che comprende il prato all’inglese e Villa Forni. Una buona fetta degli interventi, che vanno dalla manutenzione delle piante alla caratterizzazione, ossia l’analisi delle sostanze inquinanti (per un costo di 600mila euro), «è già stata completata dal custode giudiziario (Francesco Fiorino, dirigente del settore Ambiente, nda) – assicura Raimondo -. Non appena la Procura ci darà il via libera, siamo pronti ad aprire l’indomani. Anche la flora ha risposto bene nonostante tutte le difficoltà. Purtroppo i tempi si sono allungati perchè il giudice delegato è stato trasferito ma ho intenzione di scrivere direttamente al pm Petralia, titolare dell’inchiesta». La caratterizzazione dovrebbe essere ultimata nelle prossime settimane.