Parlano i numeri. Quattro presenze da titolare collezionate finora in sei gare di campionato e tre assist: Nicolas Haas ha avuto un impatto positivo con la realtà rosanero. Il primo step del percorso che il centrocampista svizzero ha costruito nella sua mente è stato superato. «Essere protagonista in una squadra era il mio obiettivo – ha ammesso nel corso della conferenza stampa odierna al Tenente Onorato di Boccadifalco – mi trovo molto bene con i compagni e con il mister, tutto va per il verso giusto e voglio continuare in questo modo». È cambiato l’allenatore – Stellone al posto di Tedino – ma il copione che deve seguire il centrocampista arrivato a luglio in prestito dall’Atalanta è lo stesso: «Il mio compito è rimasto invariato: sono chiamato a dare equilibrio sia in fase offensiva che difensiva. Ruolo preferito? Non ce n’è uno in particolare, l’importante non è dove gioco ma il fatto che giochi. E farei anche il portiere se il mister me lo chiedesse…Passaggio da Tedino a Stellone? Per rispetto nei confronti di Tedino e del suo staff non voglio parlare della precedente gestione ma ci sono fattori positivi con entrambi i tecnici. Adesso siamo una squadra e ci aiutiamo per vincere le partite».
Prevale il concetto del ‘noi’ emerso, secondo Haas, in occasione della gara vinta domenica sera al Barbera con il Crotone: «Era una partita difficile contro un avversario molto carico. Abbiamo vinto perché abbiamo avuto un’idea unica in campo e dobbiamo continuare a vincere insieme». Ecco la ricetta del ventiduenne centrocampista rosanero: «Atteggiamento e mentalità giusta per vincere non devono mai mancare. Abbiamo un obiettivo, che è la promozione, e proprio perché so che c’è quest’obiettivo non mi interessa, ad esempio, il fatto che a Palermo spesso ci sono stati dei cambi in panchina». In estate Nicolas ha sposato la causa del club di viale del Fante con la convinzione di compiere un passo avanti importante per la sua carriera: «Mi trovo in una società grande e una città bellissima nella quale posso crescere ancora sia come calciatore che come uomo. A Palermo sto molto bene. Le persone sono molto gentili e per uno svizzero vivere vicino al mare è fantastico».
Per completare il puzzle e impreziosire un avvio stagionale incoraggiante a titolo personale manca solo il primo gol con la maglia del Palermo. Evento che molto probabilmente si sarebbe verificato domenica se, nel secondo tempo, Puscas da posizione defilata ad un certo punto avesse alzato lo sguardo: «Ma non era facile per lui fare quel passaggio sul secondo palo. In ogni caso, dobbiamo migliorare in tutti gli aspetti, sia in difesa che in attacco. Centrocampisti ancora a digiuno? Vogliamo segnare e se capita l’occasione non ci tiriamo indietro, questo è sicuro, ma le priorità sono altre: supportare gli attaccanti e trovare la soluzione giusta per metterli nelle condizioni di lasciare il segno».
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