L’emozione percepibile nel momento in cui ha pronunciato «Palermo» e «Pescara» conferma che il legame affettivo tra Espedito Chionna e i due club è ancora molto forte. E, nello stesso tempo, ribadisce che la gara in programma questa sera al Barbera per il quarantanovenne ex difensore di Latiano non è e non potrà essere mai una partita come le altre: «Si affrontano due squadre di cui conservo ricordi bellissimi – ha ammesso il doppio ex della sfida odierna, al Palermo dal 2000 al 2002 dopo quattro anni vissuti con la maglia degli abruzzesi – mi auguro con tutto il cuore che entrambe possano disputare il campionato di serie A nella prossima stagione. Ho visto giocare sia il Palermo che il Pescara e secondo me hanno i mezzi per arrivare fino in fondo e raggiungere traguardi importanti. Per quanto concerne la gara di oggi, ritengo sia un match aperto a qualsiasi risultato. Siamo ancora nella fase iniziale della stagione e, proprio perché non sarà una sfida decisiva, entrambe potranno andare alla ricerca della vittoria senza fare particolari calcoli o speculare su altri risultati. Per i rosanero si tratta del primo appuntamento di un trittico che potrebbe dare un indirizzo alla propria stagione? Pescara, Verona e Benevento sono avversari di un certo blasone ma il campionato è lungo. Vincere questi scontri diretti non darebbe garanzie di successo al termine del campionato e, allo stesso modo, non ci sarebbe nulla di compromesso nel caso in cui le cose non dovessero andare nel verso giusto».
Il primo ostacolo di questo mini-percorso particolarmente impegnativo è il Pescara. Squadra rimasta ai vertici della classifica in questi primi mesi del campionato cadetto pur non essendo stata inserita dagli addetti ai lavori nella griglia di partenza delle favorite per la promozione in A: «E forse è proprio questo il loro punto di forza – osserva Chionna – vanno in campo con poche pressioni e l’allenatore può lavorare con serenità. Condizioni che hanno contribuito alla costruzione di questa classifica». Pillon, che nella passata stagione ha esordito sulla panchina degli abruzzesi proprio a Palermo, sta svolgendo un ottimo lavoro e il gruppo viaggia sulla sua stessa lunghezza d’onda: «È un tecnico esperto e conosce molto bene la categoria – spiega l’ex difensore rosanero e biancoazzurro – è chiaro, però, che al di là della bravura di un allenatore gli sviluppi di una stagione dipendono pure dall’incastro di diverse variabili».
Ne è consapevole anche Stellone: «Sta facendo molto bene e sta riuscendo a trasmettere le sue idee. Alla fine contano i numeri e tutti gli allenatori inevitabilmente verranno giudicati per i risultati. Quando giocavamo ci siamo incrociati in un Napoli-Palermo giocato a Benevento (era il campionato di B 2001/02 e i partenopei si imposero per 3-2 grazie ad una doppietta dell’attuale tecnico rosanero, ndr). Ricordo che era un centravanti forte e abile a fare sentire la sua presenza in area di rigore. In qualità di tecnico ha ottenuto ottimi risultati a Frosinone a adesso vuole togliersi delle soddisfazioni a Palermo. Ho visto in televisione la partita interna con il Venezia (dello scorso 26 ottobre, ndr) e mi ha impressionato la reazione della squadra dopo lo svantaggio iniziale e l’inferiorità numerica. Anche dopo l’1-1 realizzato a tempo scaduto il Palermo ha provato a vincere la gara dando una grande dimostrazione di forza».
Sia la partita che ha visto Chionna in tv sia quella successiva al Barbera contro il Cosenza hanno offerto un colpo d’occhio, sugli spalti, decisamente diverso da quello a cui era abituato l’ex difensore rosanero. Che ha ancora i brividi pensando ai sold-out, soprattutto in C, di tante gare vissute sul rettangolo di gioco. «Provo ancora emozioni incredibili pensando ai 30 mila spettatori in occasione di un derby con il Catania. Dispiace vedere adesso il Barbera semivuoto. Vicende societarie e mancanza di un progetto all’altezza di una città ed una piazza come Palermo hanno provocato il progressivo allontanamento del pubblico ma i rosanero stanno ottenendo buoni risultati e sono convinto che, stimolati dal rendimento della squadra, i tifosi torneranno a riempire lo stadio. La spinta di una tifoseria così calorosa e passionale non potrà che agevolare il cammino della formazione di Stellone».
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