Palermo, Mirri dipinge scenario negativo «Il club ha debiti per 47 milioni di euro»

Dopo la brutta sconfitta patita dal Palermo sul campo del Crotone, il momento negativo per i rosa sembrerebbe non placarsi. Le dichiarazioni rilasciate quest’oggi da Dario Mirri, infatti, dipingono uno scenario che tutto positivo in seno al club di viale del Fante: l’imprenditore che ha acquistato la gestione degli spazi pubblicitari sulla cartellonistica del Renzo Barbera per i prossimi quattro anni (immettendo capitali nel club per 2,8 milioni di euro e consentendo alla società di pagare gli stipendi) ha infatti voluto chiarire quale sia la situazione del Palermo dopo aver esaminato i documenti richiesti al club: «Pur con grande fatica abbiamo ricevuto quasi tutta la documentazione contabile del Palermo. Mancano ancora i certificati dell’Agenzia delle entrate e il Durc, ma speriamo arrivino presto perché certificano la regolarità fiscale della società. Sono però in grado di dire che i debiti del Palermo ammontano a circa 47 milioni di euro». Una cifra che non va assolutamente sottovalutata, anche perché le prossime scadenze si avvicinano e il futuro del club potrebbe dunque essere messo a repentaglio.

Inoltre c’è poca chiarezza anche intorno alla questione Mepal, la società che gestisce il marchio e il progetto di quello che dovrebbe essere il nuovo stadio: “La storia del marchio – continua Mirri – non si capisce bene com’è, non si sa se è un credito, un debito, se è garantito o meno. Io ci ho capito poco. Chi l’ha pensata temo che l’abbia pensata proprio per non farla capire a una persona comune. Rinaldo Sagramola e il suo staff stanno preparando un documento chiaro e intellegibile da mettere a disposizione di chi vuole comprare il Palermo. In un paio di giorni sarà pronto”. E tutto questo lascia capire come gli stessi Mirri e Sagramola, oltre a Foschi, si stiano muovendo in prima persona alla ricerca degli acquirenti che possano garantire un prosieguo al Palermo, un futuro florido. Intanto, come già accennato, la prossima scadenza sarà quella degli stipendi che dovranno essere saldati entro il 18 marzo (si tratta delle mensilità di gennaio e febbraio): «Foschi ha la certezza che saranno pagati – conclude Mirri – e probabilmente ha una soluzione che però dalle carte che ho in mano io non risulta».

Luca Di Noto

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