Palermo, il sindaco Orlando presenta il bando «Dobbiamo garantire la sopravvivenza del calcio»

«Così come preannunciato nella precedente conferenza stampa, il sindaco della città ha seguito le vicende del Palermo, con l’auspicio che si trovasse una nuova compagine e si mantenesse l’iscrizione in serie B, dopo l’esclusione dai playoff». Comincia così la conferenza stampa in cui Leoluca Orlando ha illustrato gli scenari relativi al futuro prossimo del Palermo calcio. Il sindaco del capoluogo siciliano tiene a ribadire quanto già affermato qualche settimana fa, sostenendo di non avere avuto colloqui con personaggi che si sono già dichiarati interessati: «Avete seguito tutti le vicende e io le ho seguite continuando a non avere rapporti con soggetti non riconosciuti dalle istituzioni calcistiche. Questo comportamento l’ho tenuto fino alla fine, è inutile dirvi che sulla mia mail e nel mio telefono ci sono decine di richieste di incontri da possibili acquirenti. Prima si fa il bando e poi la scelta». E il primo cittadino non risparmia una frecciatina, neppure troppo velata, alla proprietà del club di viale del Fante: «Coloro che avrebbero dovuto provvedere a questi adempimenti non hanno provveduto. Sembrava fosse tutto avviato verso una soluzione e così non è stato. La società ha fatto reclamo contro l’esclusione, sostenendo di essere stata truffata da una società bulgara. Il reclamo è stato respinto il 4 luglio».

Orlando ha sentito già ieri sera telefonicamente Gabriele Gravina, il presidente della Figc. «Oggi si riunisce il Consiglio Federale, ieri ho sentito Gravina. La decisione del sindaco è condizionata dalla mancata iscrizione in serie B. Questa ormai è una speranza disperata». Poi una richiesta all’ormai ex presidente Alessandro Albanese: «Recentemente c’è stata una modifica gestionale, il presidente Albanese ha lasciato l’incarico e mi auguro chiarisca quello che è accaduto». Il nuovo Palermo potrà ripartire dalla D grazie all’articolo 52, comma 10, del NOIF, come spiegato dallo stesso primo cittadino: «Ho chiesto di emanare un avviso perché le regole dicono che se una società viene cancellata, il sindaco può chiedere l’iscrizione di una squadra in serie D anche in soprannumero. Il sindaco dunque deve indicare una società. La responsabilità è mia e soltanto mia, ma devo mettere in moto alcuni paletti». E per la pubblicazione del bando si attende soltanto la decisione del Consiglio Federale che ufficializzerà l’esclusione del Palermo dalla serie B: «L’avviso prevede un percorso per arrivare all’individuazione dei soggetti a cui affidare la società».

Gli interessati dovranno far pervenire entro le ore 20 del 23 luglio tramite pec la loro richiesta. «Vogliamo dare a chi partecipa un po’ di respiro. Oggi si chiude la vicenda, perché è oggi che il Consiglio Federale stabilisce le squadre che parteciperanno alla serie B. Dovesse esserci il Palermo, ci siamo incontrati piacevolmente. Non dovesse esserci scatta l’avviso. Sostanzialmente laddove scattasse l’iscrizione in B, abbiamo scherzato». Le restrizioni riguardano anche l’onorabilità dei soggetti interessati e chi è già stato escluso in passato non può partecipare. C’è anche un elenco di reati a cui gli interessati non devono essere stati condannati. Paletti anche per ciò che riguarda l’utilizzo del Barbera, con lo stadio che potrebbe anche essere utilizzato da squadre di Eccellenza laddove ciò sia fattibile. «Questo è un momento di grande responsabilità, si tratta di garantire la sopravvivenza del calcio a Palermo. E ciò che è accaduto è la dimostrazione di come si possa avere un periodo felice e una fine infelice. Se il Palermo si ritroverà in serie D, forse non è colpa dei marziani…». La documentazione verrà esaminata dal sindaco, che sarà supportato da persone di alto profilo: «Questa è la ragione per cui alla mia destra c’è il presidente Guarnotta, uno dei più appassionati tifosi rosanero».

Richiesto un piano triennale per l’auspicabile passaggio dalla D alla B in tre anni, così come l’avviamento di un settore giovanile e femminile. «Chi verrà scelto avrà almeno le garanzie base. È meglio che i pellegrini non si presentino… Avrò comunque cura di motivare la mia scelta, qualunque essa sia». Nessuna volontà di essere società satellite o vivaio di altri club, questo non è però una condizione di partecipazione, ma un elemento di valutazione, dunque nessuna porta in faccia chiusa a Ferrero. Ci sarà un dieci per cento di partecipazione azionaria e chi si propone dovrà indicare come pensa di coinvolgere l’amministrazione comunale. «L’assegnazione definitiva dipende dalle tempistiche che avremo dalla Figc. È chiaro che i miei tempi di decisione saranno condizionati in tal senso. Se dovrò decidere entro il 24 passerò la notte a esaminare le domande. Abbiamo scelto di avere un numero di giorni bancariamente utili». Orlando ha più volte ribadito che la responsabilità della scelta sarà solo e soltanto sua, ma tra i punti dell’avviso ci sarà anche quello relativo alle strutture cittadine. In ogni caso il primo cittadino vuole scoraggiare avventurieri o, come da lui definiti, eventuali pellegrini: «Nessuno pensi di fare l’imprenditore con i soldi del Comune. C’è una differenza notevole fra 32 anni e oggi. Allora abbiamo perso un anno e siamo finiti in C2. C’era inoltre grande rabbia da parte della tifoseria e questo deve fare riflettere molto sul come si riparte».

Infine è stata la volta di Leonardo Guarnotta, ex magistrato che è stato membro del pool antimafia coordinato dal giudice Caponnetto e che aiuterà Orlando nella valutazione delle manifestazioni di interesse che arriveranno al Comune: «Mi ha fatto piacere essere chiamato a partecipare a questa decisione. La mia presenza è dovuta non soltanto a 50 anni di magistratura, ma a 69 anni di passione rosanero». E in tal senso svela un aneddoto: «Io già a 10 anni andavo allo stadio. Ricordo di aver visto un gol da calcio d’angolo segnato dal turco Sukru». Per chiudere prende quasi in prestito le famose parole di Delio Rossi: «I presidenti passano, gli allenatori, i giocatori, i sindaci passano. Resta la maglia rosanero. E mi auguro che presto si ritorni in serie A e che la città possa avere una squadra di cui essere orgogliosa».

Luca Di Noto

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