E sono sette. La parola chiave del vocabolario rosanero è «vittoria». I rosanero sono ormai abbonati ai tre punti e questo abbonamento lo hanno esibito anche oggi conquistando il settimo successo consecutivo in virtù del 2-1 ottenuto allo stadio Orazio Raiti contro il Biancavilla nella settima giornata del girone I del campionato di serie D. Vincere aiuta a vincere? Il Palermo, a punteggio pieno e con uno score da record prendendo in esame in Italia anche il calcio professionistico, ha dato ulteriore credibilità a questa frase ricorrente aggiungendo alla propria collana un’altra perla collezionata sul difficile (sintetico e con dimensioni più strette rispetto allo standard) campo della formazione guidata dall’ex Palermo e Catania, Giuseppe Mascara, subentrato a ridosso del match a Pidatella, out in seguito ad alcune incomprensioni con il presidente Ventura.
Il successo conquistato in terra etnea equivale al superamento di un esame di maturità. La compagine di Pergolizzi, che viaggia all’insegna della continuità, ha fatto registrare dei passi avanti nel proprio percorso di crescita perché, a differenza delle sfide precedenti, oggi si è dovuta confrontare con una situazione inedita. Con il primo gol subìto in trasferta (autorete di Crivello dopo appena diciotto secondi dall’inizio dell’incontro su un cross dall’out sinistro di Maimone) e soprattutto con il primo svantaggio rimediato in questo campionato. Bisognava ancora capire il modo in cui il Palermo avrebbe reagito alle prime circostanze negative e la squadra, che ha giocato senza il calore dei propri tifosi ai quali è stata vietata la trasferta per motivi di ordine pubblico, ha dato in tal senso risposte confortanti ribaltando con personalità il risultato, nell’ambito di un avvio di partita pirotecnico contraddistinto da tre reti nei primi cinque minuti, grazie agli acuti ravvicinati di Ricciardo e Santana.
Due marcature che in un certo senso fanno notizia trattandosi del primo gol stagionale in trasferta (colpo di testa su una punizione battuta da Martin) a proposito del bomber messinese convincente oggi anche lontano dalle mura amiche e utile pure in posizione più defilata in attacco in occasione dello spezzone condiviso nella ripresa con il subentrato Sforzini, e di un gol (in relazione all’argentino con la fascia di capitano) realizzato da un giocatore schierato a sorpresa tra i titolari. Pergolizzi, che ha recuperato in extremis anche il difensore Lancini e che a centrocampo ha dato fiducia dal primo minuto a Langella al posto di Kraja nell’iniziale 4-3-3, all’antivigilia aveva lasciato intendere che non avrebbe rischiato dal primo minuto il numero 11, indisponibile nelle due gare precedenti a causa di un infortunio muscolare alla coscia, e invece il tecnico ha spiazzato addetti ai lavori e probabilmente anche gli avversari calando subito sul terreno di gioco questa carta vincente. Che ha spostato gli equilibri (destro angolato a tu per tu con il portiere) e consentito alla squadra di consolidare la base sulla quale impostare il proprio piano d’azione.
Un piano che, nonostante i momenti di sofferenza vissuti nell’arco del match e dovuti alla verve di un Biancavilla intraprendente (al 20’ traversa di Rabbeni in rovesciata) e motivato, è stato applicato ancora una volta con efficacia. Remake di un film già visto: non è stato un Palermo spumeggiante dal punto di vista del gioco ma, con praticità e cinismo in aggiunta all’abilità di singoli superiori alla media di questa categoria come il portiere Pelagotti provvidenziale nel secondo tempo su un colpo di testa sugli sviluppi di un corner, il gruppo (acclamato da circa 200 tifosi nel momento in cui il pullman proveniente da Biancavilla è arrivato poco dopo le ore 21 nel piazzale antistante lo stadio Barbera) è riuscito ancora una volta ad ottenere ciò che voleva. Cioè i tre punti e il consolidamento di un primato solitario che, grazie alle sconfitte delle inseguitrici Acireale e Licata, va letto in questo caso come un primo tentativo di fuga.
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