Palermo, esame di maturità superato Segnali di vita in quel di Frosinone

Avviso ai naviganti: il Palermo c’è ed è ancora vivo. Gli ultimi risultati avevano legittimato la tesi di coloro che davano i rosanero ormai per spacciati ma il calcio (ed è forse questo il segreto della sua bellezza) a volte riesce a delineare scenari imprevedibili. Finché non ci sono verdetti sanciti dalla matematica non bisogna mai dare nulla per scontato: il Palermo resta in una situazione di classifica molto delicata (terzultimo a quota 32 punti in compagnia del Carpi atteso dall’impegno casalingo contro l’Empoli) ma non è ancora in serie B. Il prezioso successo per 2-0 ottenuto sul campo del Frosinone, un successo molto pesante perché conquistato in uno scontro diretto, permette ai rosa di tornare in corsa per un traguardo che fino a pochi giorni fa sembrava ormai compromesso. La sfida del Matusa era da vincere a tutti i costi e gli uomini di Ballardini ci sono riusciti dando risposte incoraggianti sia sul piano tecnico che caratteriale. E la notizia più importante della giornata (la più confortante in vista del rush finale) è legata proprio all’aspetto psicologico. La squadra, che in questo campionato ha evidenziato più di una volta gravi carenze in termini di personalità, a Frosinone ha superato l’esame dal punto di vista dell’approccio e della tenuta mentale. Aspetti di fondamentale importanza anche perché la personalità non è un fattore «allenabile» come può essere la condizione atletica o una situazione di natura tecnico-tattica. Carattere e personalità li hai o non li hai e il Palermo ha smentito gli scettici dimostrando di possedere nel proprio bagaglio risorse importanti.

Del resto, quando in organico figurano giocatori navigati come Sorrentino, Maresca e Gilardino è più facile affrontare le difficoltà e trovare la luce in fondo al tunnel. A certi livelli e in una fase cruciale del campionato come questa, l’esperienza è un valore aggiunto. E non è un caso che sulla vittoria scacciacrisi conquistata a Frosinone (i rosa non vincevano da tre mesi e ieri hanno ottenuto la seconda affermazione nel girone di ritorno) ci sia il timbro dei giocatori menzionati sopra. Sorrentino (provvidenziale con un paio di interventi), Maresca (il regista, ai margini del progetto tecnico ad inizio dicembre durante il primo ciclo stagionale targato Ballardini, si è fatto trovare pronto) e Gilardino: l’esperienza, che nel caso specifico ha consolidato la spina dorsale della squadra, ha fatto la differenza. Un capitolo a parte lo merita proprio Gilardino, autore al Matusa del nono gol in campionato. Il bomber piemontese, messo in discussione in diverse circostanze dagli addetti ai lavori rosanero (in primis Zamparini), si è preso una bella rivincita nei confronti di coloro che non gli hanno dato piena fiducia mettendone in dubbio (sullo sfondo c’è sempre il presidente) la compatibilità con il gioco sviluppato dai rosanero. La gara contro i ciociari ha detto che l’ex nazionale azzurro può starci benissimo in questa squadra. Anzi, il messaggio è ancora più esplicito: il Palermo non può fare a meno di Gilardino, un attaccante non più giovanissimo ma dotato di uno straordinario fiuto del gol e in grado in qualsiasi momento di uscire dal cilindro una giocata vincente. Ragionamento logico: se vuoi salvarti devi assolutamente vincere e per vincere non puoi trascurare o lasciare in panchina i giocatori che hanno una certa confidenza con la porta avversaria.

Gilardino, Sorrentino e Maresca sono stati a Frosinone i trascinatori ma, retorica a parte, dire che quella di ieri è stata la vittoria del gruppo ci sembra una considerazione altrettanto vera. Tutti (da sottolineare le prestazioni positive di Cionek, Rispoli e Morganella, rimasti spesso dietro le quinte) hanno dato un contributo utile alla causa. Dopo tante battute d’arresto, la squadra ha saputo soffrire e nei momenti opportuni del match ha sfruttato le proprie qualità riuscendo, nell’ambito di una gara con un’altissima posta in palio, a contenere l’onda d’urto di un Frosinone tecnicamente modesto ma strutturato dal punto di vista fisico. La salvezza non è ancora a portata di mano (il Carpi, al momento, rimane l’artefice del proprio destino), ma i tre punti conquistati al Matusa rappresentano comunque una vitale boccata di ossigeno. Il Palermo, che intanto ha sorpassato il Frosinone dandogli probabilmente la spallata decisiva verso la serie B, è tornato a respirare e adesso sa che potrà lottare fino alla fine.

Antonio La Rosa

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