Come finirà Palermo-Avellino? Non abbiamo la sfera di cristallo ma una cosa è certa: se domani, in occasione della gara valida per la quarta giornata del girone C del campionato di serie C in programma alle ore 15 allo stadio Renzo Barbera, scenderanno in campo con la stessa rabbia mostrata dal tecnico Boscaglia venerdì pomeriggio durante l’allenamento al Pasqualino di Carini i rosanero avranno molte chance di conquistare l’intera posta in palio. Dipende dalla squadra, ovviamente, che dovrà essere brava a trasformare questo furore agonistico in energia positiva e a canalizzare gli input dell’allenatore, che ad un certo punto ha strigliato il gruppo con toni e parole piuttosto forti in merito all’atteggiamento da tenere in campo, nella giusta direzione. E’ chiaro che a prescindere dai buoni propositi dei rosanero, intenzionati a dare continuità agli aspetti positivi emersi mercoledì in occasione del pari a reti bianche ottenuto sul campo della Ternana, sul piatto della bilancia va messo anche il valore dell’avversario di turno. Come la formazione di Cristiano Lucarelli, infatti, anche l’Avellino è da considerare in questo girone una compagine di prima fascia. Pur essendo ancora in rodaggio proprio sulla falsariga del Palermo (gli irpini, finora, hanno giocato una sola partita – vinta a Viterbo con un gol realizzato nel recupero dal centrocampista palermitano D’Angelo – e hanno saltato quelle contro Turris e Bisceglie che saranno recuperate rispettivamente il 28 ottobre e il 18 novembre), con un mix di quantità e qualità l’undici guidato da un tecnico esperto come Braglia rispecchia perfettamente l’identikit della classica squadra di categoria. In grado di lasciare il segno e di rendere la vita difficile a qualsiasi avversario.
Ne è consapevole anche il Palermo. I rosa, che recupereranno giovedì 29 alle ore 15 il match casalingo con il Potenza non disputato lo scorso 4 ottobre, sono alla ricerca di certezze e, in termini pratici in relazione alla sfida di domani, del primo successo in campionato. «E’ vero che la conoscenza reciproca dei giocatori è ancora parziale e che la squadra deve superare la fase di rodaggio, anche se finale – ha spiegato Boscaglia – ma questo non deve farci perdere di vista l’obiettivo legato alla partita che è quello di giocare e fare tutto il possibile per vincere. Non perdere punti in questa prima fase del campionato può essere determinante». Il pareggio conquistato a Terni, in questo contesto, alimenta l’autostima del gruppo: «E’ un pari che spero abbia ricadute positive sui giocatori. Avere pareggiato su un campo difficile e contro una squadra molto forte dopo avere disputato peraltro una buona partita ci dà consapevolezza dei nostri mezzi e fiducia. Noi sappiamo cosa vogliamo e dove dobbiamo arrivare. Non siamo ancora al top ma presto ci arriveremo ed è anche per questo motivo che contro l’Avellino mi aspetto dei passi avanti».
Sono ventidue i convocati. Nell’elenco non figura il centrocampista Palazzi infortunatosi a Terni e costretto ad alzare bandiera bianca a causa di una distrazione muscolare di primo grado al semitendinoso della coscia destra. Ancora out, a proposito di indisponibili, i terzini sinistri Crivello e Corrado, motivo per il quale (in aggiunta alla soddisfazione per i feedback ricevuti dal collettivo allo stadio Liberati) Boscaglia sembra intenzionato a confermare il modulo 3-5-1-1. Con qualche novità, tuttavia, rispetto alla formazione iniziale scesa in campo mercoledì pomeriggio. In difesa, ad esempio, con ogni probabilità Accardi e Peretti prenderanno il posto di Somma (da gestire dopo la gara disputata contro gli umbri al culmine di un periodo di inattività) e Marconi. A centrocampo, inoltre, c’è odore di titolarità per il neo-acquisto Luperini nella cerniera a tre completata da Odjer, in cabina di regia, e Broh. Il partner d’attacco di Rauti, infine, sarà Lucca, nettamente favorito in questa circostanza nei confronti di Saraniti.
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