Meteora rosanero, ‘corpo celeste’ stabile e di lunga durata nel firmamento del Novara. A seconda della prospettiva con cui vogliamo inquadrare la gara in programma alle 15 allo stadio Silvio Piola, l’immagine dell’ex portiere Alberto Maria Fontana proietta una luce diversa. Intensa se il punto di vista principale coincide con il Novara, squadra di cui è stato protagonista dal 2009 al 2012 del doppio salto dalla Prima divisione Lega Pro alla serie A. Molto più tenue, invece, se l’asse di riferimento ruota intorno al Palermo, club in cui non ha lasciato il segno nella stagione 2001/02 in serie B collezionando solo una presenza in campionato.
«Da un punto di vista professionale è stata avara di soddisfazioni ma quella di Palermo è stata comunque un’esperienza positiva – ha spiegato ai microfoni di Meridionews il torinese Fontana, in arte Jimmy, proprio come l’omonimo ex portiere nonché ex rosanero Alberto Fontana – Palermo è una città che amo e nella quale ho ancora tanti amici. Tra i miei compagni, inoltre, c’era Aladino Valoti, attuale direttore sportivo del club di viale del Fante. A Novara, invece, ho fatto il percorso serie C, B e A. Qualcuno pensava che dopo sette anni trascorsi al Torino avrei chiuso la carriera a Novara in serie C e invece ho giocato quindici partite nella massima serie togliendomi diverse soddisfazioni». Soddisfazioni che, sulla falsariga del match vinto 2-0 all’andata, si prenderebbero i piemontesi se questo pomeriggio facessero nuovamente lo sgambetto ad un Palermo costruito per la promozione: “Ho visto un Novara in crescita – ha sottolineato Fontana – una squadra comunque in salute e che sta recuperando giocatori importanti come il centrocampista Casarini e l’attaccante Sansone. La classifica, a mio avviso, non rispecchia il reale valore della formazione piemontese. Non sarà una partita semplice per il Palermo, costretto a fare i conti con le motivazioni di un avversario consapevole del fatto che le prospettive non sarebbero incoraggianti se non riuscisse a dare continuità all’ultimo successo contro il Brescia».
Variabili come il campo sintetico aumentano, sulla carta, il coefficiente di difficoltà della sfida sul fronte rosanero: «Ma questo terreno di gioco, nel quale ho vinto in serie B e giocato in A, c’è dal 2010 – puntualizza l’ex portiere classe 1974 rimasto nel mondo del calcio nelle vesti di procuratore – la considero una scusa nel senso che tutti, poi, si abituano. Le vere insidie per gli uomini di Tedino sono le potenzialità del Novara e anche la presenza in panchina di un allenatore navigato (Di Carlo, ndr) che, a proposito del Novara reduce da tre sconfitte di fila prima del successo ottenuto lunedì, sa gestire i momenti di difficoltà». Duelli individuali, gap tecnico tra due squadre con valori differenti, invenzioni dei singoli. Diverse le potenziali chiavi del match in programma nel pomeriggio allo stadio Piola: «Ma è difficile – osserva Fontana – che in B i gesti del singolo possano fare la differenza. È una categoria nella quale, di solito, prevale il collettivo e nella quale gli equilibri vengono spostati da aggressività e compattezza del gruppo».
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