Poker servito. E il Palermo di Pergolizzi entra nella storia. Mai, infatti, i rosanero erano riusciti a ottenere quattro vittorie nelle prime quattro partite di campionato. Un traguardo che la compagine guidata dal tecnico palermitano ha centrato grazie al successo casalingo per 3-1 contro il Marina di Ragusa nella quarta giornata del Girone I. La vittoria ottenuta in questo derby siciliano ha ribadito, sul fronte rosanero, alcuni concetti espressi in precedenza confermando che, nell’ambito di un torneo insidioso e al netto di alcune imperfezioni da correggere come la sbavatura in fase difensiva costata il momentaneo pareggio di Mistretta libero in area di rigore di colpire di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo e battere Pelagotti, la squadra ha un quid in più rispetto agli avversari. Qualcosa che, sulla falsariga delle indicazioni emerse domenica scorsa a Locri nel match con il Roccella, sposta gli equilibri e fa la differenza.
La notizia più bella per Pergolizzi è che questo quid in più non è riconducibile solo alla presenza di giocatori di una certa caratura e obiettivamente fuori categoria. Elementi come Ricciardo (che ha battuto il portiere Di Carlo, ex corteggiatore del programma Uomini e donne di Maria De Filippi, con un altro gol da bomber di razza e salito a quota tre reti in campionato) e Santana, che con la rete del momentaneo 2-1 ha impreziosito una prestazione maiuscola, sono determinanti ma stanno lasciando il segno anche perché inseriti in un contesto che funziona. A prescindere dai singoli e da una condizione fisica superiore rispetto a qualche settimana fa, il Palermo ha confermato di essere una squadra matura, con una identità tattica (interessante, durante la ripresa, il passaggio dal 4-3-3 al 3-5-2 nel momento in cui Accardi, alle prese al termine dell’incontro con una frattura al setto nasale, è entrato al posto di Santana) e con una sua struttura. Tutti sanno cosa devono fare, come muoversi e come leggere e interpretare i vari momenti della partita.
E con una base già solida, formata da giocatori capaci di trascinare il resto del gruppo, la corsa di un 2001 come Felici (che pur essendo abilissimo nell’uno contro uno deve migliorare in termini di incisività e concretezza), le iniziative sulle corsie esterne di Doda e Vaccaro (oggi, per la verità, meno propositivi del solito) o gli ottimi tempi di inserimento del centrocampista Kraja, un altro classe 2000 in rampa di lancio e autore del terzo gol con un rasoterra su assist di Santana al quale appena un minuto prima aveva confezionato l’assist del 2-1, rappresentano un valore aggiunto. Ecco il quid in più che gli altri non hanno. Davanti a poco più di 16.300 spettatori lo ha sperimentato sulla propria pelle anche il Marina di Ragusa, compagine che nonostante il momento di sbandamento del secondo tempo pagato con il micidiale uno-due sull’asse Santana-Kraja, ha fatto comunque bella figura valorizzando con un buon palleggio e diversi spunti individuali di attaccanti molto agili come Mistretta (sempre a segno in questa fase iniziale della stagione) e l’ex rosa Bonfiglio (uno dei tanti palermitani presenti in organico) la partecipazione ad un vero e proprio evento. Che la squadra, con circa cento tifosi al seguito e applaudita alla fine del match dal pubblico del Barbera, ha celebrato anche alla vigilia con una foto di gruppo a piazza Vittorio Veneto davanti al monumento dedicato ai caduti.
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