Solo dove la Mafia, prima che essere un sistema criminale, è connaturato nella mentalità cittadina, può avvenire quel che avviene quotidianamente alla Cittadella universitaria da diversi anni, oggi con più gravità di prima.
Amici ultratrentenni ricordano di quando nei parcheggi della Cittadella si giocava a pallone, perché erano più che abbondanti rispetto al numero di studenti. Poi sono aumentati il numero di edifici, di facoltà, di studenti, ma i parcheggi sono aumentati con molta più lentezza. I trasporti pubblici poi, e finchè non viene completata la metropolitana dubito possa cambiare qualcosa, sono completamente inefficienti e così sono aumentate anche le macchine. Per esperienza personale so che quel che posso percorrere in mezz’ora a piedi mi richiede un’ora in autobus.
Per ogni nuovo edificio costruito, anziché pensare alla costruzione di nuovi parcheggi per gli studenti si è sempre pensato a transennare quelli esistenti. La prima reazione dell’amministrazione universitaria è stata quella di transennare alcuni parcheggi per riservarli al personale. Risolvendo il problema ad alcuni, ed aggravandolo ad altri. Inutile dire che la prima cosa che impara uno studente alla Cittadella è che ogni volta che si è costruito un parcheggio lo si è fatto sprecando spazio e che oggi basterebbero piccoli accorgimenti per raddoppiare il numero di parcheggi legali. Qualche anno fa un gruppo di studenti di ingegneria civile li raddoppiò in una delle strade, sfruttando semplicemente una disposizione più intelligente dei posti auto con l’unico lavoro di dover ridisegnare le strisce.
Quest’estate però si è tentato di risolvere il problema alla radice, costruendo un parcheggio sufficientemente grande ad oltre un chilometro di distanza dall’ingresso della Cittadella e istituendo un servizio di bus navetta. La navetta però partiva ogni 20 minuti e molti preferivano continuare a parcheggiare fuori dalle strisce contrassegnate piuttosto che pagare per arrivare in ritardo a lezione. Da lunedì, tra i borbotti di qualcuno, la situazione però è cambiata. Una convenzione con l’Amt, e una squadra di controllori disseminata alla Cittadella (saranno almeno una decina) ha preso le multe a tutti. Qualcuno si lamenta di dover perdere più tempo per parcheggiare e pagare. D’altronde è evidente che qualche posto in più si poteva e si potrebbe ricavare tutt’ora senza fare grandi lavori o abbattere alberi. Ma quel che è più grave è che le lamentele di qualcuno siano state ascoltate, dimostrando mafiosamente che la legge non è uguale per tutti.
Interpellando uno dei controlli dell’Amt e chiedendogli perché alcune macchine fuori dalle strisce segnate, messe sui marciapiedi o addirittura negli spazi riservati ai disabili (senza esporre il contrassegno) non avessero nessuna multa affisa, la risposta è stata schietta è semplice. “Lunedì le abbiamo fatte a tutti, ed è successo un casino, ci sono arrivati ordini dall’ALTO che questi sono parcheggi PRIVATI e non dobbiamo far nulla”.
Riservare un parcheggio forse è legittimo, dichiarare che è privato e che dunque le regole lì non valgono credo che sia semplicemente mafia. E’ così che l’ordine e decoro creato forzando gli studenti a parcheggiare lontano e a pagamento, si alterna all’abituale caos proprio negli spazi riservati a chi dovrebbe essere d’esempio.
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