Quanto costa la sicurezza ai passeggeri?

Sono entrate in vigore da appena una settimana e stanno già provocando file, ritardi, caos e notevoli malumori tra i passeggeri costretti a lasciare “in dono” all’aeroporto il souvenir appena acquistato, la bottiglietta d’acqua minerale o il flacone di profumo e/o crema per il viso incautamente dimenticato dentro il beauty case. E l’unica cosa che dovrebbero invece assicurare – la sicurezza dei passeggeri in volo – siamo proprio sicuri che siano in grado di garantirla? 

Stiamo parlando delle nuove regole di sicurezza adottate da tutti gli aeroporti dell’Unione Europea (nonché dalla Norvegia, Islanda e Svizzera) a partire dallo scorso 6 novembre, che limitano la quantità di liquidi che è possibile portare nel bagaglio a mano «al fine di proteggere i passeggeri dalla nuova minaccia terroristica costituita dagli esplosivi in forma liquida». Così  si legge nell’informativa dell’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile), in cui si fa esplicito riferimento agli sventati attentati dell’agosto scorso che dovevano far esplodere dieci aerei in volo tra la Gran Bretagna e gli Usa e che hanno rialzato la soglia d’attenzione nei confronti della lotta al terrorismo internazionale. Pare proprio che ancora una volta, pur senza vittime, i terroristi siano riusciti a creare panico e terrore in Europa.

Dalla scorsa settimana, infatti, ogni liquido che si vuole portare con sé nel bagaglio a mano deve essere contenuto in recipienti della capacità massima di 100 ml (ma esistono bottiglie d’acqua così piccole?!) od equivalenti (100 gr) ed i recipienti in questione devono essere inseriti in un sacchetto di plastica trasparente e richiudibile (delle dimensioni di circa 18 x 20 cm), della capacità non superiore ad 1 litro. Per ogni passeggero sarà permesso il trasporto di un solo sacchetto di plastica. Possono essere trasportati, al di fuori del sacchetto e non sono soggetti a limitazione di volume, le medicine ed i liquidi prescritti a fini dietetici, nonché gli alimenti per bambini. Dunque, basta avere con sé un bambino per poter portare a bordo biberon della capacità di ca. 300 ml ciascuno, pieni di acqua, latte, succhi o similari.

I liquidi in questione comprendono: acqua ed altre bevande, minestre, sciroppi, creme, lozioni, oli, profumi, spray, gel (inclusi quelli per i capelli e per la doccia), contenuto di recipienti sotto pressione (incluse schiume da barba e deodoranti), sostanze in pasta come il dentifricio, mascara, lucida labbra, ed ogni altro prodotto di analoga consistenza come la crema di cioccolata o il burro di arachidi. Ebbene sì. Se affrontate un lungo viaggio scordatevi di portare con voi un bel panino con la cioccolata perché verrebbe aperto e analizzato per controllare che dentro non vi sia nascosto dell’esplosivo con il quale far saltare in aria l’aereo. E voi donne non pensate neanche di portare nella borsetta il vostro gloss nuovo, perché fareste solo un regalo agli operatori/trici predisposti ai controlli del metal detector che, assicurano, daranno tutti gli oggetti lasciati a terra in beneficenza: «Se volete – suggerisce uno dei controllori – potrete comprare tutto l’occorrente per il viaggio nei negozi che si trovano al di là dei controlli di sicurezza». 

Ecco la soluzione! Comprare, comprare e ancora comprare! E nei negozi situati nella zona imbarchi c’è veramente di tutto: bottiglie d’acqua che superano abbondantemente le misure consentite, confezioni di profumi anche da 120 ml, rossetti, barattoli di cioccolata, ecc.

E la sicurezza? Durante i controlli per entrare nella zona imbarchi di Fiumicino sono state fatte buttare anche delle bottigliette d’acqua da 500 ml mezze vuote (l’acqua è stata bevuta, tra l’altro, dalla viaggiatrice in questione per dimostrare la sua onestà) «perché il contenitore – spiega un membro della vigilanza – potrebbe essere utilizzato per miscelare tutti i liquidi contenuti nelle singole bottigliette da 100 ml e, visto che tale quantità non farebbe grossi danni ma mezzo litro o un litro di esplosivo liquido farebbe saltare in aria tutto, non possiamo far passare dei contenitori della capacità superiore a 100 ml». Ma di bottiglie, da utilizzare come contenitore per unire tutti i singoli flaconcini, dentro l’aeroporto se ne possono comprare a centinaia.

Dunque, perché far buttare una cosa che dopo 5 minuti puoi ricomprare? Un paradosso a cui nessuno, tra hostess di terra, addetti al check-in e poliziotti dei tre aeroporti in questione, ha saputo dare una valida spiegazione. «Ma la sicurezza – precisa uno dei negozianti dell’aeroporto di Roma Fiumicino – viene garantita dal fatto che le buste con i prodotti venduti vengono sigillate (con un laccetto di plastica che anche un bambino potrebbe sfilare, ndr.). E poi vede, c’è un cartello che invita i passeggeri a consumare i liquidi acquistati prima di imbarcarsi e di non aprire le buste con i prodotti liquidi acquistati». Infatti, il cartello c’è e dice testualmente che “è necessario consumare le bevande prima di procedere alle operazioni di imbarco e prima di ulteriori filtri di sicurezza”. Ma di filtri di sicurezza, superata la barriera dei metal detector, non ce n’è, tanto è vero che per dimostrare il paradosso di queste regole io stessa sono riuscita facilmente a viaggiare con una bottiglietta d’acqua da mezzo litro nella borsa, senza che nessuno mi abbia fermata. 

Sorge allora spontaneo chiedersi quanto, alla fine, siano utili e sicure le nuove misure di sicurezza, o se non ci sia alla base anche qualche interesse commerciale, come ci suggerisce addirittura uno dei vigilanti dell’aeroporto di Fiumicino. Perché, se da un lato è vero che il prezzo delle bibite vendute negli aeroporti di Catania, Roma e Milano dal 6 novembre non è aumentato, è anche vero che le vendite, quelle sì che sono aumentate, come ci è stato confermato dai venditori sia di Fiumicino che di Linate. E se consideriamo che le bibite in aeroporto costano in media più del doppio di quelle vendute in un qualsiasi supermercato (il prezzo di una bottiglia d’acqua da 500 ml varia tra 1,50-2 €; per una lattina bisogna pagare anche 3 €), diventa facile calcolare quanto costerà in più ogni singolo volo, specialmente quelli low cost o i voli nazionali della compagnia Meridiana che non assicurano il servizio bibite gratuite a bordo.

Dunque, se non si vuole smettere di viaggiare, l’unica soluzione possibile sembra quella di non preoccuparsi, perché se si cominciasse a ragionare davvero sulla sicurezza, forse ogni tanto ci si penserebbe due volte prima di partire. 

Chiara Nicotra

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