False fatture, indagato anche Zamparini Ombre sugli affari conclusi con Moggi

Il mondo del calcio torna a tremare. L’inchiesta Fuorigioco della procura di Napoli ha portato la guardia di finanza a eseguire perquisizioni e sequestri nei confronti di 64 indagati tra dirigenti, procuratori, calciatori ed ex calciatori, per un totale di 35 società di serie A e B. L’indagine era partita nel 2012 e ipotizzava varie violazioni fiscali: secondo i magistrati, gli agenti sarebbero risultati nei bilanci delle società di calcio come mandatari delle stesse – con la possibilità di detrazione fiscale -, mentre invece avrebbero svolto una normale attività da procuratori, occupandosi dei propri giocatori. Così sarebbero state emesse delle false fatture. Nell’inchiesta risultano indagati anche personaggi legati, nel corso del tempo, al Palermo. Si tratta del presidente Maurizio Zamparini, degli ex direttori sportivi Pietro Lo Monaco, Giorgio Perinetti e Rino Foschi e del calciatore Antonio Nocerino. Oltre ai procuratori Alessandro Moggi e Riccardo Calleri. Questi due, negli ultimi anni, hanno infatti concluso alcune operazioni con il club di viale del Fante. Le perquisizioni si sono svolte a casa degli indagati e non nella sede della società.

Diversi i nomi noti coinvolti: da Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan, a Claudio Lotito, presidente della Lazio; da Jean Claude Blanc, ex presidente della Juventus, ad Andrea Della Valle, vicepresidente e ad della Fiorentina; fino ad arrivare a calciatori come Lavezzi, Immobile, Denis e Paletta ed ex atleti come Crespo. Ma a Palermo è il nome di Zamparini che fa più scalpore, dato che nelle ultime settimane il presidente in prima persona si è espresso più volte contro un sistema da lui definito «ammalato». Pietro Lo Monaco condusse in prima persona la sessione invernale del calciomercato 2012/13, portando a Palermo una decina di giocatori tra cui Sorrentino, Aronica e Dossena, gli argentini Faurlin, Formica, Boselli, Fabbrini e Sperduti, il portoghese Nelson e il brasiliano Anselmo. I rosanero, al termine di quella stagione, scesero in serie B

I direttori sportivi Rino Foschi e Giorgio Perinetti sono stati a Palermo in periodi diversi: il primo dal 2002 al 2008, il secondo nell’immediato prima e dopo dell’interregno di Lo Monaco. Poi ci sono i procuratori Alessandro Moggi e Riccardo Calleri, soci della società Gea World spa, che con i rosanero hanno concluso le operazioni relative a Fabio Liverani e Salvatore Aronica. A portare nel capoluogo siciliano quest’ultimo era stato proprio Lo Monaco, pagando 27mila euro al procuratore Calleri, come risulta dalla nota integrativa al bilancio 2013 della Us Città di Palermo. I due ex giocatori, però, non risultano nel registro degli indagati. «Al Palermo sono stato solo tre mesi – risponde Lo Monaco a MeridioNews – Gli unici soldi spesi sono stati per Sorrentino, per gli altri si è trattato di prestiti a costo zero».

Una situazione particolarmente intricata potrebbe essere quella relativa ad Antonio Nocerino. Il centrocampista ha giocato a Palermo dal 2008 al 2011, quando fu ceduto al Milan nell’ultimo giorno di mercato per circa 500mila euro più la compartecipazione del difensore portoghese Ricardo Ferreira. Quella cessione fece scalpore tanto tra i tifosi quanto tra gli addetti ai lavori per una cifra considerata irrisoria, dato che Nocerino si trovava nel pieno della propria carriera e in rosanero stava facendo bene. Tra gli indagati, oltre al giocatore figurano anche il suo procuratore Marco Sommella e l’uomo mercato dei rossoneri, Adriano Galliani, che porta avanti gli affari in entrata e in uscita della società milanese.

Luca Di Noto

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