«Perché dovrei sporgere una denuncia? Perderei soltanto del tempo e lo farei perdere alle forze dell’ordine. In 23 anni ho presentato oltre 100 denunce, e non hanno mai preso un responsabile, nemmeno quando mi hanno minacciato di morte per telefono». È tanta la rabbia che traspare dalle parole di Maurizio Artale, il presidente del Centro d Accoglienza Padre Nostro, a Brancaccio, dopo l’ennesimo atto vandalico da parte di ignoti. Nella notte, è stato rotto un lampioncino del piazzale Anita Garibaldi, a pochi metri dalla statua del beato Giuseppe Puglisi.
«Oggi abbiamo trovato l’ennesimo lampioncino distrutto dai vandali -ha proseguito -. Un sacrilegio compiuto in questa piazza, un luogo sacro, dove hanno ucciso il beato. Tutti quelli che abitano nella piazza, almeno sessanta famiglie, sono complici». L’ultimo caso si è verificato neanche due settimane fa, ma si tratta di una lunga serie di episodi che si ripetono da anni senza soluzione di continuità. «Non mi sento solo, però la domanda che mi faccio sempre è: ma è questa la sensibilità delle persone? Lasciamo stare per un attimo quello antimafioso, ma pensiamo a quello religioso. Deturpano da anni il luogo dove Puglisi è stato martirizzato e mai una telefonata. Allora ci si ricorda di lui solo il 15 settembre? Questo è segno inciviltà» ha concluso.
Centotrentuno morti. Si tratta del numero di pedoni uccisi in Italia dall'inizio del 2024. C'è…
Un giovane di 25 anni è ricoverato in rianimazione all'ospedale Civico di Palermo dopo essere stato investito…
Dopo accertamenti medici è stato riscontrato un caso di polmonite in stato acuto, associato a…
Una vera e propria serata da discoteca, senza autorizzazioni, quella bloccata nel tardo pomeriggio del…
Il festival Rendez-Vous, in chiusura della sua XIV edizione, regala al pubblico italiano unevento speciale…
Aumenta la Tari per i palermitani. Lo ha deciso ieri il Consiglio comunale. La delibera…