Non solo la Biga: i furti nei luoghi sotto sorveglianza Il Comune paga milioni ma i ladri hanno vita facile

«Risulta impossibile pensare che il tutto sia stato realizzato senza che nessuno degli operatori della Multiservizi si fosse accorto di nulla». Nell’ordinanza di custodia cautelare dell’operazione Biga, quella sul furto della falsa Biga di Morgantina al cimitero di Catania, c’è un passaggio che la magistratura lascia in sospeso. È questo. Quello in cui si cita la società partecipata che, per conto del Comune di Catania, si occupa della sorveglianza degli immobili municipali. Un servizio, incluso nel contratto con la municipalizzata, per il quale nel 2019 sono stati impegnati oltre quattro milioni di euro.

In realtà, al Cimitero la sorveglianza degli ingressi è solo diurna. Cioè comincia con l’apertura dei cancelli, al mattino, e finisce con la chiusura, alla sera. Dove invece Multiservizi effettua un servizio di custodia 24 ore su 24 è l’ex mercato ortofrutticolo di San Giuseppe La Rena. Lì domani sarà inaugurata ufficialmente la Fiera dei morti e da lì, da alcuni degli immensi capannoni che compongono la struttura, sono stati rubati due beni del Comune di Catania. Pesanti entrambi svariate centinaia di chili e piuttosto ingombranti. 

In un caso, si tratta di una cucina industriale da esterno, inclusa nel patrimonio comunale da quando venne acquistata per rendere l’ex mercato ortofrutticolo una «cittadella dell’agroalimentare», aperta solo per una settimana. In un altro caso, invece, si tratta di un palcoscenico amovibile a cui era associata una tribuna a gradoni, anche questo patrimonio di Palazzo degli elefanti svanito nel nulla dopo essere stato depositato all’ex mercato. 

I furti, come accertato da MeridioNews, sono avvenuti entrambi nei mesi scorsi, certamente prima dell’estate. A denunciarli, in entrambi i casi, sono stati gli uffici comunali. Per le cucine, l’assessorato alle Attività produttive. Per il palco, invece, quello alla Cultura. «L’ho scoperto per caso – racconta a MeridioNews l’assessora Barbara Mirabella – agli uffici risultava il possesso di questo palcoscenico, con relativa tribuna, che avrei voluto usare per la programmazione di eventi dell’estate 2019». Quando, però, è andata a cercarlo, di quel palco non erano rimaste neanche le viti, senza che nessuno avesse visto nulla. Stessa storia, alcune settimane prima, quando il personale dell’assessore Ludovico Balsamo era andato a cercare la cucina da esterni.

«Non è stata acclarata nessuna colpa della Multiservizi – afferma il presidente della partecipata Massimo Lombardo – Di quei beni non c’era alcun verbale di consegna né, nella denuncia, è chiaro quando siano stati portati via». In altri termini, non si sa quando cucine e palco siano arrivati nei padiglioni di San Giuseppe La Rena e non esiste una forbice temporale all’interno della quale è possibile che siano stati rubati. «La nostra sorveglianza lì è 24 ore su 24, ma all’ingresso – continua Lombardo – Ci sono tante aree interdette per motivi di sicurezza, in cui è possibile introdursi da tutte le parti. Il plesso è enorme e con molte aree abbandonate: il custode sta all’ingresso, può anche non sentire e non accorgersi di ciò che avviene».

Con questo, puntualizza il presidente, «non si vuole esimere il personale da eventuali responsabilità. Che, però, non sono state neanche immaginate». Dopo le denunce di furto, i custodi sono stati sentiti da un dirigente di Multiservizi e avrebbero dichiarato di non avere sentito nulla. Una rotazione del personale avrebbe potuto essere utile? «Abbiamo fatto tanti incentivi al pensionamento», conclude il presidente.  

Luisa Santangelo

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