Per il Calcio Catania sono ore di trepidante attesa. Entro giovedì 8 luglio arriverà la risposta della Covisoc alla domanda d’iscrizione per il prossimo campionato di Serie C presentata lo scorso 28 giugno. Dal club etneo trapela grande ottimismo e per questo la dirigenza ha già iniziato da giorni a lavorare alla nuova stagione, confermando in blocco sia i responsabili dell’area tecnica che il tecnico Francesco Baldini, per il quale dovrebbe arrivare l’ufficialità domani. Dallo scorso weekend però la società rossazzurra si è trovata ad affrontare una nuova rogna, che sembra destinata a trasformarsi nell’ennesima diatriba giuridica da gestire per lungo tempo. A scatenare la polemica è stato il comunicato stampa con cui il Calcio Catania ha annunciato che nella stagione 2021-22 tutte le squadre rossazzurre indosseranno maglie e abbigliamento tecnico della Nike, in virtù dell’intesa con Linea Oro Sport, che nella nota del club etneo viene qualificata come «azienda leader nelle forniture sportive e Top Account Nike Team, da anni prezioso anello di congiunzione al prestigioso brand internazionale per molte società calcistiche italiane».
É così giunta in breve tempo la reazione di Givova, da anni sponsor tecnico della società rossazzurra, perché già all’indomani dell’annuncio l’azienda campana ha divulgato a sua volta un comunicato stampa, con cui ha ribadito che il contratto di sponsorizzazione tecnica con il Catania non si è assolutamente concluso. Da Givova è anche arrivato l’invito a tutte le testate giornalistiche a rettificare la notizia relativa all’avvicendamento dello sponsor tecnico per la società rossazzurra, ritenendola non veritiera.
Si è così concretizzato il botta e risposta a suon di comunicati, con il Calcio Catania che per bocca del suo amministratore unico, Nico Le Mura, ha puntualizzato che Givova non è più lo sponsor tecnico del club etneo poiché «da tempo non fornisce al Catania le ovvie e doverose garanzie di affidabilità». Givova però non ci sta e chiede che l’accordo di sponsorizzazione, inizialmente in scadenza al temine della stagione sportiva 2021-22 e rinnovato di un anno dalle parti solo alcune settimane fa, venga puntualmente rispettato.
Passaggio su cui ritorna l’avvocata Giuseppina Lodovico, amministratrice unica di Givova, che ha precisato alla nostra redazione come si debba necessariamente scindere il botta e risposta mediatico con la società rossazzurra da quel che sta realmente accadendo tra le aziende in ambito giuridico: «Noi – ha sottolineato l’avvocato Lodovico – da questo punto di vista siamo fermi a una pec inviataci dal Calcio Catania, con la quale ci è stato chiesto l’annullamento del contratto di sponsorizzazione in essere e valido fino al 2023 e a cui abbiamo replicato che tale accordo è perfettamente valido ed efficace. Per questo va rispettato fino alla sua scadenza. A questa richiesta, da noi inviata sempre tramite pec nella serata dello scorso 2 luglio, non abbiamo più ricevuto alcuna risposta».
L’amministratrice di Givova illustra gli obiettivi del nuovo accordo raggiunto con il Calcio Catania: «Abbiamo stipulato con la nuova proprietà del club – ha aggiunto l’avvocato Lodovico – un contratto in sostituzione e integrazione di quello preesistente, prorogandolo fino al 2023 e prevedendo delle condizioni migliorative in termini di materiale in omaggio e sotto diversi altri punti di vista, per andare incontro al gruppo di imprenditori che sta provando a riportare in auge la società rossazzurra. Proprio per questo, sebbene il contratto precedente fosse ancora valido ed efficace, nel mese scorso si era ritenuto di stipularne uno ancor più vantaggioso per il Calcio Catania perfezionandolo con la firma degli amministratori delle due parti, quella della sottoscritta e di Nico Le Mura, con decorrenza dal 30 giugno di quest’anno e fino al 2023. Era stato inoltre inviato il nuovo ordine di materiale dal Catania, timbrato e firmato, e per questo siamo in produzione e pronti alla consegna dello stesso».
Il vertice di Givova ha così difeso l’operato dell’azienda campana, ipotizzando i motivi per i quali è stata giudicata inadempiente dal club etneo: «È una situazione un po’ incresciosa – puntualizza – perché, dopo aver stipulato il prolungamento del contratto di sponsorizzazione, è stata sottoposta alla nostra attenzione la programmazione di un evento a Torre del Grifo per la prossima stagione sportiva, richiedendo un importante contributo economico per sostenerlo. Poiché nel nuovo contratto stipulato con il Calcio Catania non si fa alcun cenno di questo evento, abbiamo fatto presente che sicuramente Givova avrebbe dato un contributo in virtù dei rapporti storici tra le due aziende, chiarendo però che non ci sarebbe stata la possibilità di farlo nella misura richiesta e in tempi così brevi per un evento ancora da definire. Da qui si sono rotti tutti i rapporti, perché la proprietà del club ritiene per questo che noi siamo venuti meno alle promesse». Lodovico precisa anche un passaggio del contratto tra il club e il marchio americano. «Hanno fatto un accordo commerciale con un negozietto di Frosinone, che è un rivenditore della Nike. Credo che questo sia offensivo per i tifosi del Catania e mi sarei sentita meno infastidita se ci fosse stata realmente un’intesa con un altro brand, anziché fare un contratto con chi non ha un’azienda strutturata come la nostra».
Dall’avvocata Lodovico è arrivata inoltre una secca smentita in merito agli inadempimenti citati da Le Mura: «L’attuale proprietà del Calcio Catania – spiega – è subentrata a una gestione rispetto alla quale non può fare alcun tipo di valutazione sui rapporti che abbiamo avuto con loro. Se ci fossero stati problemi di questo genere, se ne sarebbe dovuta lamentare la vecchia proprietà. Se dobbiamo essere precisi, siamo noi a vantare ancora un credito di una somma importante nei confronti della precedente gestione del Catania, per una fornitura di merchandising consegnata e non pagata. Un credito che avevamo deciso di congelare proprio per dare la possibilità a chi c’è adesso alla guida della società di iniziare serenamente l’attività di gestione. Tra l’altro, noi ci riteniamo in linea con la fornitura della stagione appena conclusa, sotto la gestione della Sigi. Ne è la prova il fatto che i loro rappresentanti sono stati in azienda da noi, in totale armonia, fino a un paio di mesi fa e hanno deciso di firmare il prolungamento del contratto che ci lega. Se avessero avuto delle remore, perché avrebbero dovuto stipularne uno nuovo, inviandoci pure un ordine pronto alla consegna e che invieremo comunque?». All’orizzonte, stando a quanto dichiarato dall’avvocato, la possibilità di chiedere «alla Guardia di finanza di sequestrare le maglie del nuovo sponsor, chiamiamolo così, perché il Catania non ha titolo per indossarlo. Devono prima dimostrare che il nostro contratto non è valido».
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