“Nelli Scilabra sapeva tutto del nuovo avviso della dirigente generale. Dietro questo scontro c’è una Parentopoli”

LO DICE IL CAPOGRUPPO DI FORZA ITALIA ALL’ARS, MARCO FALCONE, CHE RIVELA ALCUNI RETROSCENA DI QUESTA STORIA. PER ESEMPIO, UN INCONTRO, L’11 AGOSTO, TRA IL PRESIDENTE CROCETTA, LA DOTTORESSA CORSELLO E L’ASSESSORE ALLA FORMAZIONE. SULLO SFONDO 200 POSSIBILI ASSUNZIONI DAL SAPORE CLIENTELARE E I RAPPORTI CON ITALIA LAVORO. DOVE OPEREREBBE UNA PARENTE DI UNO STRETTO COLLABORATORE DELLA GIOVANE ‘ASSESSORA’. “E’ PER QUESTO CHE L’ASSESSORE DEVE ANDARE A CASA”, AGGIUNGE FALCONE CHE HA GIA’ PRONTA UNA MOZIONE DI SFIDUCIA

Alla fine si scopre che quello del presidente Rosario Crocetta non è il Governo della rivoluzione, ma il Governo della clientela.

A sostenerlo è Marco Falcone, capo gruppo all’Ars di Forza Italia che rivela al nostro giornale alcuni retroscena scottanti che giustificano la scelta di presentare all’Ars una mozione di sfiducia per l’assessore regionale alla Formazione professionale.

In ballo una nuova parentopoli della Formazione professionale che vedrebbe coinvolti lo stesso assessore e qualche strettissimo collaboratore.

Andiamo con ordine.

La vicenda dello scontro tra la dottoressa Anna Rosa Corsello e l’assessore alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, rappresentata mediaticamente nei scorsi giorni, presenta lati oscuri che meritano più di un approfondimento e che non sono emersi, stranamente, fino ad oggi.

Noi crediamo che, invece, sia giunta l’ora di fare chiarezza all’ombra della falsa legalità e del perbenismo ipocrita di questo Governo.

Falcone sostiene che il rapporto forte tra Italia Lavoro e la Scilabra è più forte di quanto possa pensarsi. Pare che parta proprio da questo aspetto la notizia resa nota da un quotidiano che ha fatto scoppiare il caso ‘Corsello”, affievolitosi in sole 24 ore.

Pare che ci sia un affidamento di cinque milioni di euro in favore di Italia lavoro che si preparava a fare 200 assunzioni per amici e parenti.

Rapporto che pare possa essere riconducibile alla presenza già all’interno di Italia Lavoro di una parente del braccio destro dell’assessore Scilabra.

Gli equilibri, quindi, si sarebbero rotti nel momento in cui si sarebbe messo in discussione il ruolo di Italia Lavoro nel Piano Giovani.

Siamo allora di fronte ad una ‘Parentopoli’ che toccherebbe l’assessore Scilabra o persone a lei vicine?

“La cosa grave è che, alla fine, la partita si gioca anziché sulla rivoluzione sulla clientela – dichiara al nostro giornale Falcone -. Quello del presidente Crocetta rischia di essere il Governo delle clientele – aggiunge – e daremo ulteriori elementi di riflessione anche nei prossimi giorni”.

Ed allora sembrerebbe spiegarsi l’attacco mediatico dell’assessore Scilabra che accuserebbe, insieme all’indecifrabile Giuseppe Bruno, assessore al Lavoro, la dottoressa Corsello di essersi fatta i cavoli suoi.

Ecco spiegarsi, lo ribadiamo, l’uscita su un quotidiano del contratto della figlia del dirigente generale dei dipartimenti al Lavoro e alla Formazione professionale, che nulla ha a che vedere con il settore né direttamente, né indirettamente. Un colpo basso, forse partito dalle stanze dell’assessorato alla Formazione professionale, ma che è stato sferrato, fuori dalle regole e senza indugi. Tentativo rivelatosi un flop che non ha scalfino la dottoressa Corsello, ma che invece l’ha rinforzata per reagire, carte alla mano, e contrattaccare.

L’esempio ce lo racconta proprio il capo gruppo di Forza Italia al Parlamento siciliano.

Falcone riferisce di un incontro, l’11 agosto scorso, tra il presidente della Regione, l’assessore Scilabra e la dottoressa Corsello, che chiarisce ogni equivoco.

Riunione dove si sono affrontate le criticità del ‘flop-day’ ed è emersa la necessità di dover ritirare l’Avviso senza penalizzare tutti coloro che avevano maturato il diritto legittimamente al tirocinio formativo, sia tra i giovani, sia tra le aziende.

L’operazione chiesta alla dottoressa Corsello di salvare coloro che legittimamente erano entrati nel sistema e le stesse imprese che ne avevano incrociato il dato è stata messa in campo con il nuovo Avviso pubblico. Difatti, il bando dà la possibilità di scelta non più in base alla velocità mostrata dal giovane nell’avanzare la propria candidatura, ma in base al curriculum presentato e caricato sul portale.

L’annullamento del precedente avviso mirava, anche, ad evitare contenziosi legali. E così è stato.

La dottoressa Corsello, condividendone la scelta del governatore Crocetta e dell’assessore Scilabra, ha pubblicato un nuovo bando con l’obiettivo di recuperare 1600 giovani ed allargare la platea dei tirocinanti mettendo a disposizione le risorse provenienti dalle due misure disponibili.

Con l’Avviso pubblico si stanziano risorse, per l’appunto, sia provenienti dalla ‘Youth Guarantee Sicilia’, il cui intervento è destinato a giovani tra i 15 ed i 29 anni di età, mentre il ‘Piano Giovani Sicilia’ interessa solo la fascia di età che va dai 25 ai 35 non compiuti. Raggiungendo, in tal modo, anche l’obiettivo di assorbire anche il precedente avviso annullato.

Tutto questo, è chiaro, non poteva non essere fatto con la politica. E così è stato, come Falcone ci ha raccontato.

Sarebbero, dunque, infondate le accuse contro la dottoressa Corsello, perché non risulterebbe a verità che abbia deciso d’imperio di pubblicare un secondo avviso senza alcun passaggio politico. Il passaggio, in verità, ci sarebbe stato e come!

Vorremmo sapere dall’assessore al Lavoro, Giuseppe Bruno, la cui azione politica continua a restare indecifrabile oltre che poco incisiva, quali convincimenti lo avrebbero spinto a sottoscrivere l’accusa contro la dirigente generale Corsello.

Interessi comuni con la collega Scilabra, o imput dall’alto? Uno dei tanti misteri che la politica regionale vicina al governatore Crocetta dovrebbe spiegare ai siciliani.

Ed allora ritorniamo alle parole di Falcone. Per il parlamentare forzista. l’asino casca nel momento in cui si toccano gli interessi che pare legherebbero qualche stretto collaboratore della Scilabra con Italia Lavoro.

Se così dovesse essere, il Governo Crocetta, lo ribadiamo, rischia seriamente di scivolare nel peggiore clientelismo. Altro che rivoluzione!

Ed adesso, cosa vuole fare l’assessore Scilabra?

Falcone è chiaro sull’argomento: “Deve andare a casa perché ha destrutturato il sistema formativo per fare i poli formativi”.

Non è che con questa operazione l’assessore Scilabra intenda ritagliare il vestito su misura per qualcuno in particolare molto vicino? Dubbi che ci poniamo e che potrebbero aprire nuovi scenari nelle prossime giornate.

Ne è convinto Falcone che aggiunge: “Nel nuovo disegno di legge di riforma della Formazione professionale ai poli formativi si trasferisce la gestione dei pacchetti formativi e salta l’Agenzia regionale unica che avrebbe dovuto gestire la Formazione professionale con le agenzie provinciali. Un soggetto misto con il 51 per cento in mano alla Regione siciliana ed il restante 49 per cento agli enti formativi accreditati che avrebbero dovuto partecipare in quota parte sulla scorta del monte ore già posseduto”.

“La creazione di 15 poli formativi – precisa ancora l’esponente forzista – rischia di rivelarsi la più grande operazione clientelare nella Formazione professionale alla quale ci opporremo con contenuti e fatti precisi”.

Pare che tra i poli formativi, rivela a denti stretti l’onorevole Falcone al nostro giornale, ci sia nelle corde dell’assessore alla Formazione professionale la possibile idea di costituire una sede provinciale nell’Agrigentino e precisamente a Burgio e che la direzione dell’agenzia potrebbe essere affidata ad un noto professore del luogo, molto vicino alla Scilabra.

Sarà così? Ed ancora, richiamiamo le ‘appuntite’ parole del capogruppo berlusconiano all’Ars sulla mozione di sfiducia della Scialbra.

“Quanto accaduto nel settore della formazione professionale – aggiunge Falcone – con la macelleria sociale conseguita dalla stessa malagestione, aggravata da una palpabile incompetenza e da un Piano Giovani condotto in modo approssimativo, ha veramente dell’insopportabile e va fermato”.

“Inaccettabile è l’atteggiamento dell’assessore Scilabra – tuona l’esponente forzista all’Ars – che ha sostenuto di non essere stata informata dell’ulteriore avviso sui tirocini”.

“Dimostreremo, carte alla mano, che ciò non corrisponde al vero – puntualizza Falcone – in quanto Scilabra e il ministero del Welfare erano stati messi perfettamente a conoscenza”.

Di questi aspetti lo stesso Falcone ne ha dato ampia anticipazione al nostro giornale.

“L’assessore deve irrimediabilmente lasciare – rilancia il capo gruppo di Forza Italia al Parlamento siciliano – e Crocetta ha il dovere di scusarsi pubblicamente e porre rimedio”.

Si rivolgono ai giovani il capogruppo degli azzurri all’Ars ed il suo vice, Vincenzo Figuccia.

“Forza Italia è vicina a tutti i giovani danneggiati dall’insipienza dei vertici regionali e dall’inefficienza di Italia Lavoro – dichiarano i due parlamentari berlusconiani -. Fermo restando l’annullamento del bando – aggiungono – le 1600 persone che sono riuscite ad accreditarsi vengono oggi penalizzate, e sarà proprio Italia Lavoro a dovere rispondere del danno”.

“Comprendiamo la preoccupazione dei sindacati e la rabbia dei cittadini – evidenziano Falcone e Figuccia – e a mali estremi non possiamo che chiedere estremi rimedi. Scilabra tolga subito il disturbo”.

“La rivoluzione annunciata dal governo Crocetta, con una politica fatta di sole parole ha portato esclusivamente ad insuccessi, fallimenti e a nuova povertà – concludono gli esponenti di Forza Italia a Sala d’Ercole – la riforma della formazione non si è ancora palesata, alla faccia di un crescente e drammatico disagio sociale”.

 

Giuseppe Messina

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